Microsoft Italia, Digitale “à la carte” per le Pmi

di Paolo Anastasio |

Parte oggi “Digitali per crescere”, il nuovo progetto in collaborazione con Unioncamere, Poste Italiane, Mise e Miur che ha l’obiettivo di portare formazione tecnologica alle imprese attraverso l’università.

Italia


Carlo Purassanta

Un grande progetto, diffuso capillarmente sul territorio attraverso le università, per portare la cultura del digitale alle Pmi italiane. Un progetto basato su un ecosistema che coinvolge l’Università e i partner. E’ questo il senso del progetto “Digitali per crescere”, (digitalipercrescere.it – #digitalipercrescere) lanciato oggi  da Microsoft Italia, in collaborazione con partner strategici come Unioncamere, Poste Italiane e Intel e il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero dello Sviluppo Economico.


L’obiettivo ambizioso di Microsoft, che ha destinato un budget iniziale di 3 milioni di euro all’iniziativa, è promuovere la formazione e la digitalizzazione delle Pmi e degli studenti universitari del paese, facendo leva su una collaborazione pubblico-privato che coinvolge le università, dove saranno realizzati dei Led (Laboratori di Esperienza Digitale), luoghi dedicati all’alfabetizzazione tecnologica, con l’organizzazione di eventi di formazione gratuita che forniranno alle Pmi strumenti come il check up digitale della propria impresa e la formazione virtuale tramite cloud. In un anno si prevede la raccolta di 100 case studies di successo, l’informazione di un milione di imprese, l’accesso di 300mila aziende sul portale e la presenza di 10mila imprese nelle università e di 2mila partecipanti agli eventi.


“Questo progetto è fondamentale per il paese – ha detto Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere – Un’impresa digitalizzata cresce il doppio, vende il doppio, esporta il doppio e occupa il doppio del personale. Per questo Unioncamere, che rappresenta più di 6 milioni di aziende iscritte alle Camere di Commercio, ha deciso di attivarsi al fianco di Microsoft. Abbiamo bisogno di competere con gli altri ad armi pari. Siamo terribilmente indietro. Le imprese con più di 10 dipendenti sono appena il 5% del totale e sono in ritardo nel processo di digitalizzazione, figurarsi le Pmi. Nel quadro del progetto, Unioncamere  creerà dei corner dedicati e si incaricherà di mettere in contatto le Pmi locali con le università che ospiteranno l’iniziativa, fra cui già operative sono il Politecnico di Milano (Cefriel), il Politecnico di Torino, La sapienza di Roma, l’università Federico II di Napoli, il Politecnico di Bari, l’Università di Pisa e quella di Padova. Fra i partner tecnologici anche provider tra cui Acer, Asus, HP, Lenovo, Nokia, Panasonic, Sony, Toshiba.


“L’idea di ‘Digitali per crescere’ nasce 4 – 5 mesi fa dopo un mio colloquio con Franco Bassanini – dice Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia si tratta di una collaborazione pubblico-privato, con partner strategici come Poste Italiane e Intel. L’idea di base è che limitare l’offerta informativa sulle tecnologie a convegni che si tengono a Roma e Milano non basta. Bisogna portare l’innovazione alle Pmi, sul territorio a livello locale. Per questo, la rete dei partner e l’università assumono un ruolo centrale nel progetto”.

 

Progetto che, continua Purassanta, è basato sul concetto di “open innovation, che supera la visione secondo cui le novità tecnologiche nascono dalla mente di esperti chiusi in laboratorio, e nasce invece dalla collaborazione fattiva fra imprese, partner e clienti – aggiunge l’amministratore delegato di Microsoft Italia –  L’idea è portare in un unico luogo, la piattaforma, accessibile a tutti. I quattro pilastri dellIct, secondo Gartner, sono Cloud, Mobilità, Uso dei dati e Social Network. In particolare, il Cloud abbassa le barriere all’ingresso per le Pmi e potrebbe portare80mila nuovi posti di lavoro nel nostro paese, che potrebbero diventare 500mila se riuscissimo a digitalizzare di più il paese. Tablet e smartphone cresceranno in modo esponenziale nei prossimi anni in Italia e rappresentano una grande opportunità per le imprese”.  


“Penso che questa partnership sia strategica – ha detto Franco Bassanini, presidente della Cassa Depositi e Prestiti – L’idea è partita dopo un incontro con Carlo Purassanta di qualche mese fa. Gli italiani non sono chiusi all’innovazione, ma bisogna portargliela e il progetto Digitali per Crescere fa questo. Certo che se in viaggio fra Bologna e Firenze la linea cade 12 volte vuol dire che le condizioni abilitanti per l’innovazione non ci sono. Il problema del Paese oggi non è la finanza pubblica, ma la crescita. Mediamente, la stagnante produttività del paese dipende soprattutto da Pmi e PA. Il problema vero è l’innovazione e la digitalizzazionelegato a un problema di politiche pubbliche industriali del nostro sistema. Basti pensare che l’Italia è al penultimo posto in Europa per connettività a banda ultra larga nelle scuole. Davanti a noi ci sono paesi come la Polonia, l’Estonia e il Portogallo. Dobbiamo rivoluzionare la didattica, ma questo non si può fare se non c’è la banda larga a scuola”.


Stefano Firpo, Capo della Segreteria Tecnica Del Ministro Flavio Zanonato, ha detto che L’economia digitale è la leva per la competitività nazionale, perciò crediamo nel valore di questa iniziativa, che raggiunge capillarmente le aziende sul territorio per accompagnarle in un percorso di crescita che sfrutta le potenzialità delle Ict – ha detto Firpo – Le imprese di piccole e medie dimensioni costituiscono circa il 90% del Sistema produttivo Italia, se queste non si dimostrano all’altezza della sfida digitale non saremo in grado di competere internazionalmente ed è chiaro che sarà l’intero Paese a subirne le conseguenze. A questa iniziativa va riconosciuto il merito di aver saputo unire attori del settore pubblico e privato dando avvio a un modello di collaborazione che può fare la differenza per il successo dei singoli e dell’Italia intera“. Se da un lato l’Italia registra un forte ritardo nel processo di digitalizzazione, dall’altro “la parola Made in Italy è una delle più ricercate sui motori di ricerca – aggiunge Firpo – è per questo necessaria una mossa decisa di investimento in digitale per superare la crisi”.

 

Sulla stessa linea Alberto Di Minin, Consigliere del Ministro per l’Innovazione e tecnologie: I giovani sono un capitale prezioso per il Paese e puntare sulla loro formazione è una leva strategica per la competitività del territorio – ha detto Di Minin – In uno scenario in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli senza precedenti, ma al contempo si assiste nel mercato del lavoro alla carenza di competenze qualificate in ambito tecnologico, è fondamentale il contributo di un progetto come ‘Digitali per crescere’ per colmare questo gap. Farsi carico della formazione degli studenti e offrire loro la possibilità di arricchire il proprio background con skill in linea con gli attuali trend tecnologici, significa consentirgli di crescere a livello personale e professionale e di avere successo nel mondo del lavoro. E questo è un obiettivo nobile, poiché va a vantaggio non solo dei giovani, ma anche delle imprese in cui si inseriranno e delle comunità che abiteranno”. Secondo Di Minin è fondamentale che si parli di “digitale in un contesto di ecosistema, e che Microsoft e i suoi partner abbiano individuato l’Università come il luogo d’incontro del progetto”.

 

Dal canto suo, Vincenzo Pompa, amministratore delegato di Postecom, la società del Gruppo Poste Italiane focalizzata sullo sviluppo del digitale, dice che “il nostro coinvolgimento nel progetto dipende dal fatto che pensiamo che il digitale sia per tutti: Pmi, PA e consumer – ha detto Pompa – la digitalizzazione sul territorio ha l’obiettivo di creare nuove opportunità di business per le Pmi sfruttando le potenzialità del Cloud e dell’eCommerce”.

 

Si sofferma sull’importanza della collaborazione pubblico-privato Carlo Parmeggiani, , Direttore Public Sector Intel Sud Europa. “Il valore di Microsoft e Intel è sempre stata la standardizzazione – dice Parmeggiani – Un punto importante del progetto Digitali per Crescere è la sinergia fra scuola e industria da una parte e il superamento della frammentazione delle Pmi dall’altra. Il mondo del lavoro, oggi, vive uno status di formazione costante ed è per questo che in primo luogo la scuola va digitalizzata e lo stesso vale per le Pmi”.