Agcom: il 14 novembre l’elezione del nuovo Commissario

di Alessandra Talarico |

Una nomina che si giocherà sul filo di equilibri politici molto diversi da quelli che hanno dato vita all’Agcom attuale, ‘figlia’ del Governo Monti.

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L’Aula della Camera eleggerà il prossimo 14 novembre il membro dell’Autorità delle Garanzie per le Comunicazioni di sua competenza, dopo le dimissioni, lo scorso 4 settembre, del Commissario Maurizio Dècina.

Una scelta di estrema delicatezza – equilibri politici all’interno dell’Autorità a parte – alla luce dei numerosi e importanti dossier che l’Autorità è chiamata a esaminare nei prossimi mesi e che avranno ripercussioni negli anni a venire.

Dalla par condicio per le prossime elezioni europee, a maggio 2014 – una questione che interessa non poco i partiti politici e la loro esposizione mediatica – al regolamento sul diritto d’autore online, dalle frequenze Tv per finire alle vicende inerenti Telecom Italia (dallo scorporo ai canoni unbundling).

 

Ed è ovviamente sul piano politico che si giocherà questa nomina, che a rigor di ‘logica politica’ spetterebbe al Partito Democratico.

Non a caso, i grillini si sono già mobilitati, proponendosi come garanti affinché la nomina del successore avvenga sulla base di una selezione “fondata sui principi di professionalità, competenza e trasparenza”.

 

I partiti dell’opposizione, denunciava il M5S, non è rappresentato in seno all’Autorità. Ma quest’Agcom, ricordiamo, è il frutto di un contesto politico e di un Parlamento molto diverso da quello attuale.

 

Difficile, quindi, fare previsioni su cosa accadrà. Le uniche cosa certe è che all’Agcom servono competenze e professionalità, al di là dell’appartenenza politica. E che a decidere sarà questo Parlamento.