Corriere della Sera, nel nuovo Piano la parola chiave è integrazione carta-web

di Raffaella Natale |

Desk integrati per web, tv e smartphone.

Italia


Ferruccio de Bortoli

Il Corriere della Sera sta per adottare grossi cambiamenti interni, ma soprattutto sta per fare una forte virata che renderà più evidente il connubio carta-digitale.

Una lettera del Cdr riassume i passaggi salienti del nuovo Piano editoriale e organizzativo, presentato dalla direzione lo scorso 8 ottobre e che, come ha dichiarato il direttore Ferruccio de Bortoli, rappresenta “una proposta aperta ad ogni tipo di confronto“.

Le priorità del Piano sono la creazione di un ufficio centrale integrato e di un canale integrato per la carta e per il web. Il desk centrale integrato dovrebbe diventare il nuovo “motore” del giornale: ideazione e valutazione delle notizie, dopo l’impostazione della direzione, e smistamento ai vari settori e sulle varie piattaforme: cosa va sulla carta, cosa sull’online e sotto quali forme. Questo dovrebbe accadere allo stesso modo in tutti i desk integrati (che non sono previsti, per il momento, al Politico, alle Cronache italiane e agli Esteri). I desk integrati dovrebbero assegnare i compiti da realizzare sulla carta e sulle altre piattaforme ai loro redattori.

L’idea della direzione è che non ci siano più compiti fissi, per il cartaceo o internet, ma che, secondo le esigenze, si possa ruotare sia per quanto riguarda gli addetti al desk sia per quanto riguarda gli addetti alla scrittura sulle differenti piattaforme.

 

La foliazione dell’edizione di carta calerebbe di 6 pagine: una ciascuno al Primo piano, al Politico, alle Cronache italiane, all’Economia, allo Sport domenicale, al Meteo.

Il lavoro prosegue ora in questo modo: giovedì 24 ottobre il direttore spiegherà in una riunione con tutta la redazione il Piano e risponderà alle domande. Poi, il cdr ha chiesto alla direzione di fare cinque incontri (fra il 28 e il 31 ottobre) in cinque redazioni chiave:

  1. L’Online, che continuerà a occuparsi dell’homepage;
  2. Economia, Cronaca di Milano, Cronaca di Roma, dove già si stanno facendo prove di integrazione carta/web;
  3. Grafici, che secondo il piano dovranno lasciare progressivamente il disegno delle pagine e svolgere un lavoro di cura e arricchimento sulle varie piattaforme.

Gli incontri con la direzione andranno avanti successivamente nelle altre redazioni.

 

Anche il Corriere della Sera comincia ad adeguarsi alla ‘rivoluzione digitale’, cercando di trovare un modello adatto ai nuovi tempi, dove l’informazione giornalistica dilaga, grazie soprattutto ai canali social, ma i giornali stanno vivendo una dura crisi.

Non si tratta solo di calo della raccolta pubblicitaria e del numero di copie vendute in edicola, ma di trovare la ‘nuova via’ che permetta di sfruttare le opportunità offerte dalla rete e rivedere il business model perché, come spiegava qualche giorno fa Carlo De Benedetti, editore del gruppo L’Espresso, “…stanno esplodendo i ricavi di motori di ricerca, aggregatori, social network che usano i prodotti del lavoro giornalistico altrui…”. (Leggi Articolo Key4biz)

De Benedetti sottolineava ancora che una quota crescente della pubblicità va già adesso a soggetti che non sono editori: “Per non lasciar squilibrare in misura non recuperabile la situazione, bisogna intervenire rapidamente con norme che ridistribuiscano le risorse correttamente rispetto agli investimenti per la costruzione dei contenuti”.

 

Un esempio di come il digitale sta trasformando l’editoria arriva oltremanica, dal Financial Times. Lionel Barber, direttore del quotidiano economico-finanziario della City, spiega che “è ormai morto quel modello produttivo impostato per la sola edizione cartacea destinata all’edicola”. (Leggi Articolo Key4biz)

La trasformazione di cui parla Barber per il FT sarà radicale e coinvolgerà per intero il modello di lavoro dei redattori che sarà improntato sull’online: le pagine dell’edizione cartacea deriveranno dalle notizie del sito web e i turni di lavoro saranno modellati di conseguenza (non più prevalentemente serali, ma mattutini e pomeridiani).