Rai, Cardani: ‘Nel nuovo Contratto di servizio live streaming e social tv per fronteggiare la rivoluzione digitale’

di Raffaella Natale |

Il presidente Agcom in Vigilanza: ‘Tredici gli obiettivi declinati attraverso 3 direttrici: il recupero della qualità dell’offerta, l’impegno sul fronte dell’innovazione e la trasparenza nell’erogazione del servizio’.

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La ‘rivoluzione digitale’ ha già da tempo iniziato a trasformare il sistema dei media, determinando nuove dinamiche di mercato e di consumo. A fronte dei cambiamenti tecnologici ed economici, il ruolo del servizio pubblico resta di primaria importanza nelle politiche pubbliche di tutti gli Stati europei e non”. Lo ha dichiarato il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani in audizione in Commissione di Vigilanza intervenendo sul Contratto di servizio radiotelevisivo 2013-2015.

“Negli ultimi decenni – ha indicato Cardani – il settore audiovisivo ha visto l’abolizione dei monopoli e lo sviluppo di una molteplicità di nuovi operatori. L’evoluzione rapida delle tecnologie digitali ha, inoltre, profondamente modificato l’ambiente competitivo”.

 

I cambiamenti tecnologici, ha sottolineato, hanno modificato il mercato della radiotelevisione e dell’audiovisivo: “…Si sono moltiplicate le piattaforme e le tecnologie di distribuzione, quali la televisione digitale, l’IPTV, la TV mobile e il video on demand. Ne è derivata la crescita della concorrenza, con l’ingresso sul mercato di nuovi operatori, come gli operatori di rete e gli operatori Internet”.

 

Questi sono i presupposti dai quali si è partiti per elaborare le linee-guida, approvate d’intesa con il Ministero dello Sviluppo economico, ponendo l’accento sulla preminente necessità di aggiornare la missione di servizio pubblico nel nuovo contesto digitale.

 

L’Autorità, ha ricordato Cardani, ha effettuato una pianificazione delle frequenze televisive nazionali a cui ha fatto seguito un accordo procedimentale sottoscritto da Ministero, Agcom e Rai che delinea i criteri di pianificazione idonei a “stabilizzare” la rete, a garantire l’universalità del servizio e a proteggerne l’effettiva diffusione sul territorio.

Sotto altro versante, ha continuato Cardani, “l’innovazione tecnologica indotta dal digitale comporta che ci si debba ora maggiormente focalizzare sui contenuti e sui servizi offerti dalla concessionaria pubblica, sia in termini di maggiori opportunità di accesso ai contenuti stessi, sia in termini di maggior attrattività, qualità e valore pubblico dell’offerta radiotelevisiva”.

 

In tale contesto le Linee-guida, indica il presidente dell’Autorità, hanno individuato tredici obiettivi strategici connessi alla fornitura del servizio pubblico radiotelevisivo:

 

  • Assicurare che l’intera gestione della RAI sia ispirata ai principi del servizio pubblico.
  • Recuperare agli occhi del cittadino/utente il valore e l’identità del servizio pubblico radiotelevisivo.
  • Migliorare la qualità della programmazione nella sua accezione più vasta.
  • Promuovere l’innovazione tecnologica estendendo al maggior numero di cittadini i benefici delle nuove tecnologie, in un contesto concorrenziale.
  • Promuovere l’alfabetizzazione digitale e, più in generale, la fruizione consapevole delle nuove tecnologie.
  • Stimolare la creatività e la cultura.
  • Promuovere l’immagine dell’Italia all’estero.
  • Promuovere la conoscenza dell’Europa e dell’Unione Europea nonché dello scenario internazionale.
  • Promuovere il senso etico e civico dei cittadini.
  • Garantire il corretto sviluppo dei minori.
  • Ampliare la fruizione della programmazione di servizio pubblico da parte delle persone affette da disabilità sensoriali.
  • Garantire la trasparenza e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse derivanti dal canone.
  • Rafforzare il rapporto con i cittadini/utenti.

 

Tali obiettivi sono stati poi declinati attraverso tre direttrici principali: il recupero della qualità dell’offerta, l’impegno sul fronte dell’innovazione tecnologica e la trasparenza nell’erogazione del servizio.

 

E’, inoltre, importante che la Rai, ha sottolineato Cardani, “renda fruibile agli utenti sulla piattaforma IP tutta l’offerta in streaming e porzioni sempre crescenti degli archivi storici on demand. Altrettanto importante è che la concessionaria utilizzi le proprie libraries per promuovere offerte legali di contenuti in rete, in modo da contribuire, per tale via, a contrastare la pirateria online”.

 

Importante il passaggio sulla trasparenza nell’erogazione del servizio pubblico, anche in virtù delle recenti polemiche sui mega-compensi percepiti da alcuni conduttori Rai.

Nelle Linee-guida si è richiesto che la Rai per un verso renda ancor più trasparente e pubblica la propria contabilità, e dall’altro renda riconoscibili e valorizzi i programmi di servizio pubblico attraverso la pubblicazione delle informazioni sui costi e le modalità di copertura.

“L’altro aspetto della trasparenza – ha precisato – è rappresentato dal rapporto diretto con i cittadini che oggi può essere reso più immediato grazie alle nuove tecnologie. In tale ambito, si è chiesto alla Rai di creare sul web un’area dedicata al dialogo con gli utenti e di sviluppare piattaforme di social television sia per favorire la partecipazione attiva e l’esercizio del diritto di suggerimento e critica rispetto ai programmi, sia per trarre elementi di valutazione rispetto alla qualità dell’offerta attraverso lo sviluppo di indicatori di sentiment e di metodi di opinion analysis”. 

 

Il nuovo Contratto di servizio, ha poi osservato il presidente dell’Agcom, pur presentando elementi di continuità con il vecchio Contratto, contiene interessanti innovazioni, come richiesto dall’Autorità nelle Linee-guida.

In via generale il contratto è stato semplificato e reso più leggibile, così da favorire una sua migliore applicazione nonché un efficace intervento dell’Autorità in materia di vigilanza sul rispetto degli obblighi del contratto stesso”.

 

Quanto a questi generi predeterminati, che la Rai deve obbligatoriamente trasmettere nel perimetro del servizio pubblico, il nuovo Contratto aggiunge due nuovi generi ai sei già previsti dal precedente Contratto, e cioè Programmi per la valorizzazione della musica ed Informazione e programmi dedicati allo sviluppo delle competenze e delle culture digitali. L’impegno della Rai per la divulgazione delle nuove tecnologie della comunicazione, come richiesto nelle Linee-guida, viene del resto ribadito in più articoli del Contratto.

 

Sempre con riferimento ai generi predeterminati, il nuovo Contratto introduce una novità prevedendo che la Rai trasmetta uno specifico numero di ore nette minimo per trimestre con possibilità di recupero nel trimestre successivo dello stesso semestre, da rendicontare ogni tre mesi. Vengono inoltre confermate le quote previste dal precedente Contratto per le reti generaliste stabilendo che, sempre con cadenza trimestrale (nel precedente Contratto la quota era calcolata sull’intero anno), nella fascia oraria tra le 6 e le 24 la programmazione per generi predeterminati non possa essere inferiore al 70% della programmazione e nel caso di RaiTre all’80%.

 

Anche per le reti semigeneraliste e tematiche (cioè i canali nativi digitali) è previsto che la programmazione per generi predeterminati debba costituire nel complesso almeno il 70% della programmazione trimestrale (prima la quota era annua). Inoltre, e questa è una novità di rilievo, entro la fine del 2014 ciascun canale semigeneralista e tematico dovrà trasmettere almeno il 20% dei generi predeterminati, innalzando tale quota al 40% entro la fine del 2015.

 

Il nuovo Contratto di servizio, inoltre, è molto attento alla verifica dell’equilibrio economico-finanziario laddove specifica che entro il 31 dicembre di ciascun anno la Rai è tenuta a presentare all’Autorità e al Ministero, per eventuali nuovi canali che dovessero essere avviati entro i dodici mesi successivi, una relazione corredata dal relativo piano di sviluppo economico-finanziario che dimostri la sostenibilità e l’equilibrio economico con gli obiettivi e gli specifici obblighi inerenti all’attività di servizio pubblico, come definiti dal presente contratto.

 

Il contratto pone alla Rai l’impegno a rendere fruibile agli utenti sulla piattaforma IP tutta l’offerta in live streaming e a valorizzare porzioni rilevanti degli archivi on demand garantendo la presenza della propria programmazione sulle più diffuse piattaforme di tv connesse, tablet e smartphone. In questo il contratto è in piena sintonia con l’obiettivo delle linee-guida di rendere la Rai motore di innovazione e di creatività tecnologica. 

Sempre conformemente alla Linee-guida è previsto che, oltre alle tradizionali rilevazioni qualitative (Qualitel), la Rai attivi le piattaforme tecnologiche, che consentano un “filo diretto” con gli utenti per contribuire al miglioramento dell’offerta e per favorire la sperimentazione di social television.

 

Sulla programmazione televisiva per minori, va segnalata una positiva novità rappresentata dal divieto per i canali tematici dedicati alla programmazione per minori in età prescolare di diffondere pubblicità sotto qualsiasi forma, tra i programmi o all’interno dei medesimi. Per gli altri canali, si prevede che i programmi dedicati ai minori in età prescolare non potranno essere interrotti da pubblicità al loro interno e, se programmati di seguito, tra l’uno e l’altro.

Sul fronte dell’attenzione verso i minori il contratto si pone in  linea con le best practices europee, anche prevedendo l’impegno della Rai a rafforzare l’offerta dedicata ai minori sia mediante due appositi canali tematici, uno per l’età scolare e uno per quella prescolare, sia nella programmazione generalista all’interno di appositi contenitori, nonché a fornire al MISE, all’Agcom e alla Commissione parlamentare di vigilanza, un’adeguata informativa in merito all’offerta e alla promozione dei canali tematici destinati ai minori.

 

Un articolo ad hoc è dedicato al rispetto della dignità della persona e a promuovere i principi enunciati nella convenzione ONU sulla non discriminazione della donna, rappresentando in modo realistico ed egualitario il ruolo di uomini e donne nella società.

Con riferimento alle associazioni dei consumatori e degli utenti il contratto obbliga la Rai a costituire una struttura interna che curi i rapporti con tali realtà, per garantire la parità di trattamento senza alcuna discriminazione che possa limitare il libero esercizio dei diritti da parte delle stesse associazioni nella partecipazione ai programmi.