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Eurovisioni: le opportunità del semestre italiano in Europa per audiovisivo, trattamento dei dati e tutela dei minori

Italia


Giornata di chiusura ad Eurovisioni 2013, ospitata dalla Sala Kodak alla Casa del Cinema di Roma, dove si è tenuto il seminario “Officina 2014: L’Italia in Europa”,  in collaborazione con il Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME) e il Ministero Italiano degli Affari Esteri, per discutere del programma in materia di audiovisivo e società dell’informazione della presidenza di turno italiana dell’Unione Europea (1 luglio-31 dicembre 2014).

Un programma l’Italia dovrà coordinare con le due presidenze successive : Lettonia (1/1/2015) e Lussemburgo (1/7/2015).

Sarà una presidenza breve -vista la pausa estiva- che concentrerà le attività ministeriali e paraministeriali in poco più di quattro mesi, ma sarà anche una presidenza cruciale, perché collocata all’inizio di una nuova legislatura europea, caratterizzata dall’elezione di un nuovo Parlamento europeo (maggio 2014)  e da una nuova Commissione Europea (novembre 2014).

L’Agenda della Presidenza italiana si preannuncia di forte impatto per il nostro Paese nel suo complesso, da cui la necessità di coinvolgere le imprese, i sindacati, le pubbliche amministrazioni , gli enti di ricerca e il mondo dell’associazionismo nell’individuazione delle priorità del Sistema-Italia.

 

Il seminario di chiusura di Eurovisioni e del CIME, moderato da Raffaele Barberio  si è rivolto ai gruppi di interesse che operano nel settore dell’audiovisivo e società dell’informazione, ed è stato un momento per discutere delle principali scadenze che verranno a maturazione nel Semestre italiano. In particolare, i lavori si sono aperti con una riflessione sulla riforma della normativa comunitaria in materia di trattamento dei dati personali, tra gli argomenti prioritari dell’Agenda Digitale. “La proposta di regolamento risponde alla crescente condivisione di informazioni sensibili seguita alla diffusione delle nuove tecnologie e alla moltiplicazione delle piattaforme, mirando a garantire un livello uniforme di protezione dei cittadini UE con riguardo al trattamento dei dati personali e prevenire disparità che possano ostacolare la libera circolazione degli stessi nel mercato interno” – ha commentato Pier Virgilio Dastoli, del Consiglio Italiano Movimento Europeo, che ha presieduto il dibattito.

 

La revisione della disciplina della protezione dei dati nell’UE ha preso il via all’inizio del 2012, ed è giunta oggi all’elaborazione di un un pacchetto che prevede un regolamento comune a tutti i paesi europei (oggi le regole di applicazione variano da paese a paese) e delle direttive sul tema. Questo lavoro è oggi arrivato all’attenzione del Parlamento Europeo, dove la commissione LIBE (Libertà Fondamentali) sta scremando tutti gli emendamenti con l’obiettivo di chiudere con un voto entro la prima metà del 2014. Se questo obiettivo temporale venisse centrato spetterà poi al semestre italiano di Presidenza di fissare il calendario e le priorità dell’implementazione di questo “pacchetto” nei vari paesi dell’Unione.

 

Per Giuseppe Busia, Segretario generale del Garante sulla Privacy, chi si occupa di audiovisivo vive un cambiamento epocale, in cui la fruizione avviene via internet e le modalità sono sempre più diverse (tv, tablet…)  un’evoluzione che necessita di una maggiore protezione per i dati personali. Nel caso le istituzioni europee non riuscissero nell’impresa di approvare il tutto prima della fine della legislatura, dovrebbe essere l’Italia a portare avanti questo lavoro, compiendo un salto di qualità:  instaurare dei regolamenti direttamente applicati e uniformi in tutta l’UE, che sono essenziali per assicurare il futuro delle imprese europee e chiudere la porta a casi di “dumping normativo” in materia di trattamento dei dati e privacy. Secondo Busia sarà prioritario l’ambito di applicazione nel caso dei servizi ai cittadini. Il modello ‘Ue sui dati personali è esemplare e si sta evolvendo verso un approccio legato alla responsabilità del titolare e che prevede maggiore concretezza e meno aspetti burocratici.

 

I lavori della mattinata sono proseguiti con un dibattito sulla tutela dei minori nel sistema radiotv, alla luce dei risultati della recente consultazione avviata dalla Commissione sul Libro verde – Prepararsi ad un mondo della piena convergenza: crescita, creazione e valori che prospetta a questo proposito una modifica della direttiva sui Servizi Audiovisivi  (SMA).

 

Maurizio Mensi, presidente del Comitato  Media e Minori istituito presso il MISE (Ministero dell’Industria e dello Sviluppo Economico) ha sottolineato l’inadeguatezza legislativa italiana in quanto a tutela dei minori, di un mondo in rapido cambiamento.

Quello della raccolta dati è un pericolo vero: emerge che l’acquisizione dei dati personali sono uno dei principali obiettivi dei governi sia delle multinazionali e sono in mano oggi a soggetti privati perlopiù basati fuori dall’Unione Europea e che si considerano non tenuti al rispetto delle regole UE.

Media e Minori è un comitato costituito all’interno del MISE (i cui componenti sono stati rinnovati nel 2013), che vigila sull’applicazione di regole in materia di Tv e minori, che sono rimaste le stesse del 2002. E questo nonostante, in meno di 10 anni, si sia passati da 10 canali a 200 (+ quelli web, on demand, etc).

Il codice di autoregolamentazione stabilito inizialmente in materia autonoma fra i soggetti interessati, è poi diventato grazie all’art 10 della Legge Gasparri (ripreso nel testo unico sulle radiotrasmissioni televisive).

Il rinnovato comitato, composto da.15 membri (3 delle tv, 3 delle istituzioni competenti e 3 delle associazioni di rappresentanza degli utenti e dei consumatori) inizierà i suoi lavori a fine ottobre e rifletterà da subito all’allargamento delle sue competenze anche al di là della televisione.

 

Giacomo Mazzone, Segretario generale del Festival Eurovisioni,  ha sottolineato come il Comitato sia una eccezione all’interno della UE, dove invece i comitati analoghi non si occupano di tv, ma piuttosto della protezione dei minori su internet.

Mazzone ha inoltre attirato l’attenzione sul CEO group per la protezione dei miniori on line, un gruppo che mette insieme una ventina di capi d’azienda dei media e delle telecomunicazioni e che è stato istituito dalla Commissaira europea Neelie Kroes. Questo gruppo di riflessione , tra la fine del 2013 e gli inizi del 2014, presenterà al Commissario Kroes, serie di raccomandazioni e linee guida per regolare il rapporto internet-minori. L’auspicio è quello di trasferire l’esperienza UE al resto del mondo, anche attraverso il parallelo lavoro che sta svolgendo sugli stessi temi l’UIT Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, che sta elaborando delle linee guide per gli operatori dei media e delle comunicazioni.

Busia ha aggiunto che il Garante della Privacy sta anche lavorando con l’Ordine dei Giornalisti alla revisione del codice deontologico in vigore tra i giornalisti per includervi anche regole sull’uso di internet per i minori.

 

Fra le altre aree rilevanti di possibile intervento legislativo, Mazzone ha citato anche la Relazione sullo stato dell’implementazione della direttiva SMA e la discussione su una possibile direttiva sul pluralismo. A questo proposito, il tema del pluralismo dei media gioca un ruolo fondamentale , come testimoniano le due consultazioni pubbliche – una riguardante il tema del pluralismo dei media, l’altra il requisito dell’indipendenza delle Autorità di regolazione – presentate il marzo scorso a seguito delle raccomandazioni del documento pubblicato dal gruppo LIBE. Altre iniziative della Commissione europea intraprese nell’ambito della strategia dell’agenda digitale,fra  cui la strategia europea sulla sicurezza delle reti e dell’informazione.

 

In chiusura, Cristina Loglio, esperta audiovisiva collaboratrice della parlamentare europea Silvia Costa, ha presentato il nuovo programma Europa Creativa 2014-2020, che riunirà in unico programma i tre strumenti finanziari attualmente in vigore nel settore culturale e audiovisivo (Cultura, MEDIA, MEDIA MUNDUS) In particolare, si è discusso degli obiettivi e dell’attuazione del programma rivolto ad artisti, professionisti della cultura e organizzazioni culturali in ambiti quali le arti dello spettacolo, le belle arti, l’editoria, il cinema, la TV, la musica.

Cristina Loglio, ha presentato il Programma Europa CREATIVA, per le politiche culturali del 2014-2020. Ha annunciato che esso conterrà tre sotto-programmi:uno per il settore culturale (ex CULTURA), uno per i media e la diffusione dell’audiovisivo (ex MEDIA)  e uno transettoriale che include uno strumento finanziario di garanzia dei prestiti e incentivi alle cooperazioni transnazionali con accesso ai fondi diretti.  Un programma a tre facce che mira a coniugare audiovisivo con cultura e impresa, ingegno e progettualità e che sarà è uno degli obiettivi principali dell’Unione in materia audiovisiva. Europa Creativa potrà contare in 7 anni su un budget di 1,462 miliardi  stanziati tra cultura, creatività e audiovisivo. L’approvazione in Parlamento Europeo è prevista per il prossimo 17 novembre. Il progetto mira a rimettere al centro la cultura come quarto pilastro sul sostenibile e come vero diritto esigibile e misurabile di tutti i cittadini europei.

 

A conclusione dei lavori è stato annunciato che un gruppo di coordinamento sul settore audiovisivo e della società dell’informazione verrà animato dal CIME e da Eurovisioni e avrà come scopo quello di collaborare con la cabina di regia del governo italiano su questi temi, oltre che di monitorare durante il semestre che le iniziative ed azioni intraprese siano corrispondenti agli obiettivi indicati dalle istituzioni e dalle aziende del settore.

 

In conclusione il Presidente di Eurovisioni, Michel Boyon, ha annunciato che Eurovisioni XXVIII -che si svolgerà a fine ottobre 2014- sarà interamente dedicata ai temi del Semestre italiano di presidenza della UE e, in quanto tale, si candida a essere inclusa  nel calendario delle manifestazioni ufficiali.

 

 

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