Condominio 2.0: le raccomandazioni del Garante per evitare liti sulla privacy

di Alessandra Talarico |

Il vademecum vuole essere un aiuto per trovare un equilibrio tra la trasparenza nella gestione della cosa comune e il diritto alla riservatezza di ciascuno.

Italia


assemblea di condominio

I rapporti fra vicini, soprattutto in ambito condominiale, non sono mai dei più semplici, soprattutto da quando, alle controversie per le classiche questioni come il parcheggio o gli schiamazzi notturni, si sono aggiunte anche questioni più delicate legate al rispetto della privacy, che alimentano nuove discussioni di non facile risoluzione.

Questioni relative, ad esempio, all’installazione di telecamere negli spazi comuni (pianerottoli o parcheggi), all’accesso ai dati del conto corrente condominiale, alle informazioni più o meno sensibili che vengono affisse in bacheca o comunicate all’esterno, ai dati che è possibile o meno divulgare attraverso il sito web condominiale.

 

Per evitare spiacevoli discussioni, che spesso e volentieri sfociano in cause civili e penali per via di semplici dubbi o interpretazioni normative sbagliate – o anche solo per via della mancanza di un dialogo equilibrato tra i condomini – il Garante Privacy ha deciso di predisporre il vademecum “Il condominio e la privacy” che affronta “i temi più caldi in materia di trattamento di dati personali”, come spiega l’autorità in una nota.

 

In un luogo, come il condominio, di convivenza a volte un po’ troppo ‘stretta’ tra persone, la guida – divisa in 8 capitoletti – vuole essere un aiuto per trovare un equilibrio tra la trasparenza nella gestione della cosa comune e il diritto alla riservatezza di ciascuno.

“E’ davvero importante – ha spiegato il Presidente dell’Autorità, Antonello Sorogarantire un giusto livello di riservatezza nei rapporti condominiali e tra vicini di casa nella vita di ogni giorno. Bisogna fare in modo, però, che la tutela della privacy non sia usata come pretesto per limitare la trasparenza nella gestione condominiale, omettendo dati che tutti i condomini devono poter conoscere”.

 

Prendendo in esame i casi che più frequentemente emergono nella vita condominiale, dall’assemblea all’accesso agli archivi, dalle comunicazioni agli interessati ai rapporti con l’amministratore, la guida offre le prime risposte ad alcuni dei quesiti già pervenuti al Garante in merito alla corretta applicazione delle nuove norme entrate in vigore nel mese di giugno, come quelle relative al cosiddetto “condominio digitale”.

Riguardo ad esempio, sul tema della videosorveglianza, la guida chiarisce che quando l’adozione di tali sistemi avviene per fini esclusivamente personali (i dati, quindi, non vengono diffusi o comunicati a terzi) come può succeder nel caso in cui un condomino voglia tenere d’occhio con una web cam il proprio posto auto per ragioni di sicurezza, non si applicano le norme del codice della privacy, né bisogna segnalare l’eventuale presenza del dispositivo con un cartello. Fermo restando che bisogna sempre tener presenti le disposizioni in tema di responsabilità civile e sicurezza dei dati e disporre i sistemi di videosorveglianza in maniera tale da evitare interferenze illecite nella vita degli altri condomini (puntando, ad esempio, l’obiettivo solo verso il proprio portone e non su tutto il pianerottolo). Per tutto il resto che non è compreso nella guida, basta il buon senso!