Editoria, parte la Fiera di Francoforte. Occhi puntati su startup e piattaforme social

di Raffaella Natale |

La crisi spinge gli editori a guardare con attenzione al mondo di internet. Alla Buchmesse per la prima volta grande spazio a tutte le iniziative che vanno in questa direzione.

Germania


Buchmesse

Oltre 7100 espositori provenienti da 100 Paesi, tremila appuntamenti per gli oltre 1500 autori, che tra oggi e domenica interverranno la Buchmesse di Francoforte, la più importante fiera del libro del mondo dove sono attesi circa 300 mila visitatori.

Saranno circa 220 i nostri editori presenti, in calo del 7% rispetto al 2012, come riferisce l’Associazione Italiana Editori (AIE) che a Francoforte avrà anche un Punto Italia, dove saranno esposti circa 1300 titoli di 49 case editrici, che sarà inaugurato oggi alla presenza del presidente AIE Marco Polillo, dell’ambasciatore d’Italia in Germania Elio Menzione, del console Generale d’Italia a Francoforte Cristiano Cottafavi e dai principali editori italiani. Sarà l’occasione per rendere note cifre, analisi e prospettive sullo stato dell’editoria libraria in Italia.

Un primo dato? La nostra editoria è sempre più Made in Italy, diminuiscono, infatti, i titoli pubblicati che sono traduzioni da altre lingue: erano il 25% nel 1995, il 23% nel 2000, sono oggi il 20%. Un libro su cinque, non più uno su quattro, di quelli pubblicati in Italia oggi è tradotto da altre lingue.

 

Alla Buchmesse si discuterà di alcuni temi importanti, come il self-publishing, la digitalizzazione dell’offerta e le startup nel settore dell’editoria (Leggi Articolo Key4biz).

Un mercato che è ancora alla ricerca del suo equilibrio, tra calo delle vendite dei libri e difficoltà ad accettare il passaggio dalla carta agli eBook.

 

Fino a pochi anni fa, ha spiegato il direttore della fiera, Juergen Boos, gli autori che pubblicavano libri senza un editore alle spalle erano guardati con sospetto, oggi le cose sono cambiate: “In questa edizione gli abbiamo dedicato 50 appuntamenti“.

 

Grande attenzione anche per le startup del settore perché, come ha spiegato Ralph Möllers creatore del network Flipintu, se l’editoria non riuscirà a parlare alla comunità della rete “guardandola negli occhi“, farà la stessa fine dell’industria discografica.

Flipintu vorrebbe essere per l’editoria quel che la piattaforma social Spotify è per il mondo della musica.

 

L’avanzata delle web company come Amazon su questo mercato preoccupa, infatti, gli editori. Questa la ragione per cui si sta puntando molto sulle aziende innovative.

Gli editori devono crescere per resistere all’avanzata dei grandi player del web nella vendita online. Gli organizzatori citano a riguardo la fusione tra la tedesca Random House e la britannica Penguin.

 

La Buchmesse sarà quindi anche occasione per un confronto proficuo sui nuovi modelli di business, i libri digitali, i social network … per capire come è possibile integrare il digitale con il ‘mondo della carta’.

La linea di confine non è tra il vecchio e il nuovo, nè tra i libri di carta e gli eBook, ma tra quelli che hanno una passione per i contenuti e le nuove possibilità d’accesso.

In Germania, per esempio, vanno in questa direzione alcune iniziative come Tolino, un tablet alternativo al Kindle di Amazon, sviluppato da tre grandi librerie tedesche insieme all’editore Bertelsmann e all’operatore Deutsche Telekom, o ancora il sito brasiliano di ‘scrittura collaborativa’ Widbook o la nuova piattaforma di libri elettronici Sobooks della tedesca Sascha Lobo.

L’impegno delle startup del settore è ovviamente legato al crescente uso di smartphone e tablet, spiega la portavoce della Buchmesse Katja Böhne.

 

 

Tra le nuove tendenze del 2013 c’è sicuramente da segnalare il genere ‘new adult’, ha spiegato la Böhne, letteratura erotica per ragazzi sul modello di ‘Cinquanta sfumature di grigio’, scritto dall’inglese James Erika, che è stato tradotto in 50 lingue e ha venduto 70 milioni di copie in tutto il mondo.

 

Più spazio anche al libro come oggetto di valore, realizzato con materiali di pregio e ambizioni artistiche. Certamente un contrappeso alla ‘smaterializzazione’ digitale dell’oggetto libro.