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Telecom Italia vola in Borsa nonostante Moody’s. Per Blackrock ‘il titolo è attraente’

Italia


 

“Telecom Italia è un titolo con una valutazione molto attraente”. Lo ha affermato in un’intervista a Il Sole 24 Ore Mike Trudel, managing director di Blackrock, il fondo Usa che – da quanto si è appreso ieri da documenti Consob – il primo ottobre ha aumentato la propria quota in Telecom Italia al 5,13%, dal precedente 2,82%, superando la Findim di Marco Fossati, la cui partecipazione si attesta al 4,98%.

 

Noi siamo azionisti stabili, da tempo, di Telecom Italia. I titoli del gruppo hanno oggi una valutazione di borsa molto attraente”, ha spiegato Trudel, sottolineando che il giudizio espresso su Telecom Italia può essere esteso all’intera Piazza Affari, considerata “tra le Borse più attraenti d’Europa”.

Tra i settori più promettenti, quello energetico e quello industriale, “…e poi, a nostro avviso, potrebbero arrivare buone soddisfazioni da alcune banche”.

 

Nonostante la notizia del declassamento di Moody’s, che nella serata di ieri ha annunciato il downgrade del debito a livello ‘spazzatura’, il titolo Telecom Italia vola in Borsa: le azioni arrivano a guadagnare fino al 7,3%, prima di essere sospese in asta di volatilità a quota 0,6625euro. Vivaci i volumi, pari all’1,7% circa del capitale.

 

La notizia del declassamento del rating a livello Ba1 – dovuto sia all’uscita dal gruppo di Franco Bernabè, che ha aumentato l’incertezza sulla capacità di rafforzamento del bilancio, sia aal mancato supporto da parte dell’azionariato all’aumento di capitale – era attesa dal mercato, visto che non c’è stato né l’aumento di capitale né altre operazioni straordinarie quali la cessione di Tim Brasil. Proprio quest’ultima operazione sembra, a detta di molti osservatori, ormai inevitabile per ridurre il debito, ma difficilmente, vista la contingenza, potrà avvenire a un prezzo ritenuto congruo, ossia pari ad almeno 8 miliardi di euro.

 

Telecom Italia, dal canto suo, ha risposto al declassamento con una nota in cui si ribadisce la solidità del gruppo sia “dal punto di vista sia industriale sia finanziario, come dimostrato dalla generazione di cassa (espressa come differenza fra margine operativo lordo ed investimenti), che negli ultimi 5 anni è stata pari a 32 miliardi di Euro” (Leggi articolo key4biz).

 

Quanto alla scelta del nuovo presidente dopo l’uscita di scena di Franco Bernabè, sembra allontanarsi l’ipotesi del ritorno nella società dell’attuale ad di Poste italiane, Massimo Sarmi che, secondo ricostruzioni di stampa, sarebbe  indisponibile a ricoprire un ruolo di pura senza incarichi esecutivi.

Il comitato nomine presieduto da Jean Paul Fitoussi e composto da Gabriele Galateri e Massimo Egidi sta vagliando diverse possibilità e una prima short list di candidati potrebbe arrivare al prossimo cda del 7 novembre.

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