Investimenti innovativi: dal Ministero di Zanonato 150 mln di euro per le regioni del Sud

di Raffaella Natale |

I programmi devono essere finalizzati all’acquisizione d’immobilizzazioni tecnologicamente avanzate.

Italia


Flavio Zanonato

Il Ministero dello Sviluppo economico ha adottato un nuovo intervento per l’agevolazione di programmi d’investimento innovativi con l’obiettivo di rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle aree delle regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).

I programmi, informa il dicastero di Flavio Zanonato, devono essere finalizzati all’acquisizione d’immobilizzazioni materiali e immateriali tecnologicamente avanzate, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica oggetto del programma, valutabile in termini di:

 

  • Riduzione dei costi;
  • Aumento del livello qualitativo dei prodotti e/o dei processi;
  • Aumento della capacità produttiva;
  • Introduzione di nuovi prodotti e/o servizi;
  • Riduzione dell’impatto ambientale;
  • Miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.

 

Il decreto ministeriale 29 luglio 2013 di adozione dell’intervento, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevede una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro, di cui il 60% è riservato alle piccole e medie imprese.

 

Le agevolazioni, spiega il MiSE, sono concesse nella forma della “sovvenzione rimborsabile“, un contributo finanziario diretto rimborsabile parzialmente senza interessi. La “sovvenzione” copre il 75% delle spese ammissibili ed è restituita dall’impresa beneficiaria per una quota variabile in relazione alla dimensione (70% per le piccole imprese, 80% per le medie e 90% per le grandi).

 

L’intervento è attuato con procedura valutativa “a sportello”. Con successivo decreto del Direttore generale per l’incentivazione alle attività imprenditoriali saranno indicati il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, nonché le condizioni, i punteggi e le soglie minime per la valutazione delle domande stesse.

 

Interventi necessari, specie per il Sud che insieme alla drammatica crisi economica deve fare i conti che la scarsa digitalizzazione delle proprie aziende e con un gap territoriale che fa scivolare l’Italia agli ultimi posti delle classifiche mondiali per l’uso di internet. Secondo i dati ONU, nelle aree rurali italiane solo il 17% degli abitanti può contare su una connessione costante e di qualità. Un problema che coinvolge ovviamente tutte le imprese del Sud che risultano ancora scarsamente informatizzate.

 

E sempre sugli interventi del Ministero dello sviluppo economico a favore delle piccole società del Sud, già dal 4 settembre è possibile presentare le domande per accedere al regime di aiuto per promuovere la nascita di imprese in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia (Leggi Articolo Key4biz).

 

Le risorse finanziarie disponibili sono pari a 190 milioni di euro: 100 mln di euro, rivenienti dal PON “Sviluppo imprenditoriale locale” FESR 2000-2006, per il primo intervento, riservato alle imprese con sede legale e operativa nelle aree di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia individuate nella Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale; 90 mln di euro, a valere sul PON “Ricerca e competitività” FESR 2007-2013, per il secondo intervento, riservato alle imprese con sede legale e operativa nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Le misure sono adottate in attuazione di una specifica azione prevista nel PON “Ricerca e competitività” FESR 2007-2013.

 

“Occorre realizzare i presupposti perché le imprese tornino a investire, a crescere e ad assumere“, ha detto più volte Zanonato, spiegando “Dovremo essere in grado di mettere le nostre imprese in condizione di competere ad armi pari con i concorrenti europei“.

Per il Ministro la prima urgenza per le imprese riguarda certamente l’accesso al credito: riattivare rapidamente il circuito del credito è indispensabile per far ripartire gli investimenti e l’attività produttiva.