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Privacy, a Varsavia la Conferenza internazionale dei Garanti

Italia


La privacy: bussola in un mondo turbolento“, è il titolo della 35ma Conferenza Internazionale delle Autorità di protezione dati che si riuniranno a Varsavia dal 23 al 26 settembre 2013. Il Garante italiano sarà rappresentato dal Presidente, Antonello Soro, e dal Segretario generale, Giuseppe Busia.

 

La discussione dei Garanti del mondo, informa una nota, verterà su tre grandi aree tematiche: il processo di revisione di norme e legislazioni sulla protezione dati – attualmente in corso nell’Unione Europea, ma anche nell’area Asia-Pacifico e in ambito Ocse – allo scopo di favorire la massima collaborazione e l’adozione di standard condivisi; le sfide tecnologiche, compresa la sicurezza delle comunicazioni elettroniche e il data-mining; il ruolo che possono svolgere consumatori, utenti, imprese, governi per tutelare la privacy delle persone.

 

Nell’ambito della Conferenza saranno presentati i primi risultati del progetto “Phaedra“, lanciato per migliorare la cooperazione fra le Autorità nell’attività di contrasto alle violazioni della privacy.

Nel corso della Conferenza verranno adottate alcune risoluzioni sui temi strategici per le Autorità nazionali.

 

Una riunione importante quella dei Garanti a Varsavia che arriva dopo lo scoppio quest’estate dello scandalo del Datagate e a ridosso della scadenza dei tre mesi concessi dalle Autorità dei Paesi Ue a Google per allineare la propria policy alla Direttiva sul data protection (Leggi Articolo Key4biz).  

 I Garanti Privacy europei, riuniti in seno al G29, starebbero già valutando come agire nei confronti di Google che finora non ha fornito alcuna risposta in merito al dossier aperto nell’aprile dello scorso anno dopo l’adozione delle nuove regole da parte del gruppo americano (Leggi Articolo Key4biz).

 

Nel frattempo circola voce che la web company americana starebbe lavorando a una soluzione per eliminare i cookies, il sistema che memorizza informazioni specifiche sulla navigazione degli utenti, fornendo dati pregiati su abitudini, gusti, siti visitati … che valgono come l’oro per gli inserzionisti che possono predisporre pubblicità mirate.

Invece di usare questo metodo, il gruppo di Mountain View, potrebbe usare un nuovo sistema che identifica gli utenti in modo anonimo, raccogliendo informazioni ancora più dettagliate, e acquisendo così un posto ancora più importante sul mercato dell’Advertising.

Questa mossa darebbe una scossa all’industria della pubblicità online che ha un giro d’affari di 120 miliardi e che si affida proprio ai cookies per inviare messaggi mirati alle persone. Molte società sarebbero, infatti, costrette a rivolgersi proprio a Google per avere dati mentre prima potevano farlo anche autonomamente.

 

Come riporta il Wall Street Journal la notizia è stata rivelata dal portavoce dello stesso motore di ricerca: “Crediamo – ha dichiarato – che l’avanzamento tecnologico debba garantire più sicurezza agli utenti e allo stesso tempo assicurare che il web rimanga economicamente sostenibile. Noi e altri abbiamo diversi progetti a riguardo, ma siamo ancora all’inizio”.

 

Ma questo nuovo sistema sarà in linea con la Direttiva Ue che prevede che l’utente debba dare un consenso esplicito all’utilizzo dei cookies? Si corre il rischio che ciò che facciamo sul web sia sempre più spiato? E la nostra privacy?

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