Tv, Cardani: ‘A breve analisi dei mercati SIC, considerando la nuova realtà televisiva’

di Raffaella Natale |

Da quest’anno, infatti, nella valorizzazione del Sic saranno incluse per la prima volta tutte le aree economiche riconducibili a internet.

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Tv connessa

“Avvieremo a breve l’analisi dei singoli mercati delle Sic (Sistema integrato delle comunicazioni)”. Lo ha dichiarato stamani il presidente Agcom, Angelo Cardani, in occasione della presentazione dell’XI Rapporto Annuale di ITMedia ConsultingTurning Digital’.

L’obiettivo, ha spiegato Cardani, è quello di “verificare eventuali posizioni dominanti, senza avere schemi precostituiti e tenendo conto della nuova e più complessa realtà del sistema televisivo”.

 

Da quest’anno, grazie alla legge 103 del 2012, tutte le aree economiche riconducibili a internet saranno incluse nella valorizzazione del Sic, strumento introdotto nel 2010 con la Legge Gasparri per impedire appunto l’affermarsi di posizioni dominanti sul mercato tlc.

Il prossimo aprile avremo quindi la prima fotografia completa delle risorse economiche sviluppate dal sistema delle comunicazioni in Italia nel suo complesso – incluso Google e dintorni: soggetti che da qualche tempo sono diventati delle superstar antitrust (Leggi Articolo Key4biz).

 

Ma come procede nel suo complesso il mercato media? Nel Rapporto di ITMedia Consulting, di cui Key4biz aveva anticipato nei giorni scorsi le linee generali in un articolo a firma del CEO Augusto Preta (Leggi), si evince che l’avvento della tv connessa e del multischermo stanno modificando le regole del gioco.

 

L’Europa, e in particolare la zona euro, stanno attraversando una prolungata crisi, di cui si dovrebbe vedere la fine al termine del 2013. Come ogni altro settore, anche la TV ha sofferto a causa del contesto economico, e nel 2012 il mercato televisivo è cresciuto di un modesto 0,9%, raggiungendo un valore di 95.1 miliardi. I ricavi pubblicitari del settore sono scesi quasi del 4% nel 2012, nonostante il richiamo di due importanti eventi nel corso dell’anno, il campionato di calcio Euro 2012 e le Olimpiadi di Londra. Anche se continua a crescere, la pay TV rallenta la sua corsa. In ogni caso, con un +3,7% è il segmento più vivace del mercato.

 

La digitalizzazione delle abitazioni europee continua senza sosta: alla fine del 2012 il 91% delle abitazioni TV in Europa occidentale riceveva la TV digitale. Dopo gli ultimi switch-off, circa 165 milioni di abitazioni approfitta dei vantaggi della TV digitale. Tra questi, l’alta definizione è già diventata parte dell’offerta standard nella maggior parte dei paesi.

 

Il prossimo stadio sarà l’Ultra High Definition TV, che consente una risoluzione dell’immagine tra le 4 e le 8 volte superiore. In questo contesto l’Italia presenta un quadro a luci ed ombre. Rispetto ai 5 grandi, è insieme alla Spagna il paese che maggiormente risente della crisi economica pagando pesantemente in termini di riduzione delle risorse pubblicitarie (-12%) ed è quello che vede ridursi maggiormente il numero di abbonati alla pay TV. D’altra parte, insieme al Regno Unito (e la Finlandia) è il primo paese all digital (100%) e presenta anche il maggior numero di canali sul digitale terrestre.

 

Sempre a livello multicanale, presenta il maggior livello di crescita negli ascolti tematici, incrementando significativamente la sua quota in appena due anni (dal 20 al 34%).

 

Per maggiori informazioni:

Turning Digital, Augusto Preta (ITMedia Consulting): ‘La pay Tv si conferma il segmento più vivace del mercato, con un valore di 43 mld’