Roaming, Catricalà: ‘Nuovo passo verso l’integrazione’. Ma per le telco minori introiti per almeno 500 mln l’anno

di Alessandra Talarico |

Puntare a misure che consentano ai consumatori di risparmiare è una mission sacrosanta, ma come si può affermare di voler spingere gli investimenti sottraendo altre risorse a un settore già in difficoltà?

Italia


Antonio Catricalà

“Restare collegati a internet quando si viaggia è ormai una necessità non solo per imprenditori e professionisti ma per tutti gli utenti”. Per questo, “…un mercato unico digitale che consenta ai cittadini europei di non avere sorprese tariffarie sul roaming quando soggiornano in altri paesi dell’Unione, costituirà un altro passo verso l’integrazione e la formazione di un comune sentire europeo”. È quanto ha affermato il vice ministro Antonio Catricalà nell’incontro con gli stakeholder del settore delle telecomunicazioni che si è tenuto nella sede istituzionale delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico per discutere della posizione italiana su questi temi che, con la costruzione di un mercato unico digitale europeo, saranno oggetto del prossimo Consiglio Ue del 24 e 25 ottobre.

“Questo tavolo di confronto con le associazioni degli operatori e dei consumatori dell’ICT è molto importante perché ci permetterà di giungere a una posizione condivisa che il Governo difenderà a Bruxelles”, ha detto ancora  Catricalà.

 

Il taglio alle tariffe del roaming è stato uno dei cavalli di battaglia del Commissario Neelie Kroes nell’ambito della definizione del nuovo pacchetto volto a realizzare il mercato unico digitale europeo.

Un pacchetto fatto di molte misure, che non è piaciuto a molti – ultimo in ordine di tempo il caustico giudizio del Berec – forse perchè troppo improntato su una logica del ‘bastone e della carota’ nei confronti degli operatori telefonici, ai quali ci si rivolge per spronarli a investire di più, ma ai quali restano sempre meno risorse, visto che ai già ben noti problemi di riduzione dei margini dovuto alla concorrenza e a un eccesso di regolamentazione si aggiunge ora anche il mancato introito legato al taglio delle tariffe roaming. Secondo le stime di JP Morgan, la nuova regolamentazione, a regime, provocherà una perdita compresa tra 500 milioni e 1 miliardo di euro all’anno per gli operatori, molti dei quali in Europa sono già alle prese con situazioni finanziarie ai limiti del collasso.