Mercato unico tlc, Neelie Kroes: ‘Senza infrastrutture per competere non si va da nessuna parte’

di Alessandra Talarico |

‘Se non agiamo ora, danneggeremo i consumatori, la nostra economia, il nostro futuro e non si tratta di piccole battagli su singole questioni: il punto è il quadro generale e il fatto che dobbiamo essere tutti connessi’, dice la Kroes.

Unione Europea


Neelie Kroes

Il nuovo Regolamento per il mercato unico europeo delle tlc, presentato ieri, non riguarda solo il roaming né solo il settore delle telecomunicazioni.

“Si tratta di come le tecnologie digitali possono spingere tutti gli altri settori se riusciremo a cogliere tutti i vantaggi del mercato unico e a levare di mezzo gli ostacoli che impediscono di realizzarlo”. È quanto ha affermato stamani il vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes presentando l’atteso pacchetto ‘#ConnectedContinent‘, che ha visto la luce dopo tre anni di negoziati con le parti interessate e non poche polemiche.

La Kroes, però, alla fine l’ha spuntata e stamani ha fatto il punto su cosa cambierà non solo per il settore delle comunicazioni – in evidente crisi di risultati da troppo tempo – ma per l’economia europea nel suo complesso, per i cittadini e le imprese ancora tagliate fuori dalla ‘rivoluzione digitale’.

Un pacchetto che necessariamente il battagliero commissario alla Digital Agenda vuole vedere approvato prima della fine del suo mandato perchè, ha ribadito stamattina, “non c’è più tempo da perdere e non ratificare questo pacchetto vuol dire accumulare almeno altri 2 anni di ritardo. Se questo accadesse perderemmo la gara globale e diritti importanti resterebbero un sogno o una lotteria”.

Si tratta, ha aggiunto, “della cosa più importante che le istituzioni europee potevano realizzare nel 2014 per accelerare la crescita e l’occupazione”.

 

E alle critiche degli ultimi giorni la Kroes risponde sottolineando innanzitutto il supporto unanime del Collegio dei Commissari al pacchetto, incluse le contestate misure sulla net neutrality, e, quindi, il fatto che questo nuovo regolamento si basa su quello messo a punto da Viviane Reding nel 2009 che era “il pacchetto giusto in quel momento, ma non bisogna dimenticare che il mondo digitale da allora è completamente cambiato, per via dei big data, e anche i nostri competitor sono cambiati”.

 

Non si rassegna la Kroes a vedere l’Europa perdere posizioni sul podio globale delle comunicazioni, di cui un tempo era pioniera: basti pensare, dice, “che Giappone, Usa e Corea insieme hanno la stessa popolazione dell’Europa, ma 8 volte più banda larga e 15 volte più 4G e il gap sta crescendo”.

Se non ci si avvia al cambiamento, insomma, l’Europa continuerà ad arretrare: non si tratta solo di una questione economica, ma anche “strategica e sociale”.

Ad esempio, spiega, riferendosi allo scandalo PRISM, “l’Europa non dovrebbe essere in balia di fornitori stranieri di servizi cloud” ma dovrebbe avere la capacità di fornire essa stessa servizi sicuri a cittadini e aziende. E questo nuovo pacchetto è la chance per farlo e per questo servono reti di qualità che, a loro volta, possono essere costruite solo le aziende tlc godono di buona salute.

E se gli operatori non investono, è un danno anche per i fornitori di infrastrutture come Ericsson e Nokia Siemens Networks, che hanno bisogno di un mercato in cui vendere.

“E’ questo il punto centrale del mercato unico europeo”, ha aggiunto.

 

Concludendo il suo intervento, la Kroes ha quindi sottolineato che “gli attuali trend son o insostenibili per il settore e per l’intera economia. Senza le infrastrutture per competere non andremo da nessuna parte – nessun settore. Se non agiamo ora – ha aggiunto – danneggeremo i consumatori, la nostra economia, il nostro futuro e non si tratta di piccole battagli su singole questioni: il punto è il quadro generale e il fatto che dobbiamo essere tutti connessi. Perciò – ha concluso – questo pacchetto è essenziale per gli interessi strategici dell’Europa, per il progresso economico, per il settore delle tlc e per i cittadini, che hanno bisogno di un pieno ed equo accesso ai servizi di telecomunicazione” (Leggi il discorso integrale).