Turning Digital, Augusto Preta (ITMedia Consulting): ‘La pay Tv si conferma il segmento più vivace del mercato, con un valore di 43 mld’

di di Augusto Preta (CEO ITMedia Consulting) |

I broadcaster tradizionali negli ultimi mesi hanno investito in contenuti online e distribuzione multi schermo: i siti degli stessi operatori TV sono tra i più visitati per il consumo di video in molti paesi europei.

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Augusto Preta

L’Europa, e in particolare la zona euro, stanno attraversando una prolungata crisi economica che riguarda tutti i settori industriali. Anche la TV ovviamente ne ha sofferto e secondo il Rapporto Annuale ITMedia Consulting, giunto quest’anno alla XI edizione, nel 2012 il mercato è cresciuto dello 0,9%, rispetto al 2,7% dell’anno precedente, raggiungendo 95.1 miliardi.

La pubblicità, che più di altre ha risentito della crisi di consumi e investimenti, è diminuita del 3,7%, nonostante il richiamo di due importanti eventi nel corso dell’anno, come il campionato europeo di calcio e le Olimpiadi di Londra. Questa diminuzione è stata compensata dalla pay TV (+3,7%), che si conferma come il segmento più vivace del mercato, con un valore di quasi 43 miliardi.

 

Il risultato è che le tradizionali fonti di ricavi – pubblicità dei canali terresti e canone TV – stanno perdendo terreno rispetto alle risorse da pay TV e pubblicità digitale. Nel 2012 tutta l’offerta multichannel (pay e canali tematici) rappresenta il 56% dei valore del mercato.

La digitalizzazione delle abitazioni europee continua senza sosta: alla fine del 2012, secondo ITMedia Consulting, il 91% delle abitazioni TV in Europa occidentale riceveva la TV digitale. Il totale, 165 milioni di abitazioni, supera di quasi 10 milioni il valore dell’anno precedente. L’Italia, insieme alla Spagna e alla Finlandia, sono i paesi europei realmente all digital (>99% di penetrazione). La distribuzione tra infrastrutture digitali, però, è rimasta sostanzialmente invariata. In seguito agli ultimi switch-off, la ricezione digitale terrestre risulta la prima tra le forme di ricezione televisiva, con una quota del 36%. Segue a breve distanza il satellite, utilizzato da quasi 53 milioni di famiglie, quindi il cavo digitale (36 milioni di abitazioni, pari al 22% del totale), mentre l’IPTV ha fatto registrare il tasso di crescita più veloce: +15%, pari a 3,2 milioni di nuove abitazioni IPTV.

 

Dopo gli ultimi switch off, la maggior parte delle abitazioni europee approfitta dei vantaggi della TV digitale. Tra questi, l’alta definizione è già diventata parte dell’offerta standard nella maggior parte dei paesi. Il prossimo stadio sarà la Ultra High Definition TV, che consente una risoluzione dell’immagine tra le 4 e le 8 volte superiore.

 

Fonte: ITMedia Consulting

 

Tendenze e prospettive

 

Il settore televisivo, sia in chiaro che pay, sta emergendo da uno dei momenti più difficili della sua storia. Non solo la crisi economica ha ridotto le risorse che affluiscono al sistema, ma vi sono anche tendenze strutturali che minacciano di sopraffare gli operatori che non abbracceranno – e non accelereranno la propria trasformazione digitale verso una prospettiva multipiattaforma.

 

In pochi anni, la collisione tra domanda dei consumatori e innovazione tecnologica ha alterato drammaticamente il panorama del settore televisivo. I consumatori si stanno allontanando dalla visione lineare della TV per dirigersi verso un mondo multiscreen.

Siamo entrati in una nuova era, nella quale se la TV rimane lo schermo privilegiato per il consumo video, nel lungo periodo la frammentazione della fruizione metterà a rischio i tradizionali modelli business in una nuova fusione tra media.

 

Se il contenuto continua a essere il re, acquista sempre maggior importanza il contesto. In altre parole, l’intera esperienza del consumatore deve essere tenuta in considerazione.

Offrire un servizio convincente multi schermo e multi dispositivo è cruciale per un’offerta OTT. I nuovi attori di successo, come Netflix, si sono dimostrati molto abili in quest’ambito, e anche su questo fondano il loro esito. E questa diventa ora una priorità anche per i broadcaster.

I broadcaster tradizionali negli ultimi mesi non sono stati a guardare e hanno investito in contenuti online e distribuzione multi schermo: i siti degli stessi operatori TV sono tra i più visitati per il consumo di video in molti paesi europei.

Il settore televisivo ha dimostrato capacità di recupero rispetto a un ecosistema dinamico. Il settore nel complesso tiene: in media il consumo di TV lineare è in aumento in quasi tutti i paesi europei. Ma la rivoluzione digitale e l’avvento della visione connessa sta modificando radicalmente le regole del gioco.

 

Il Rapporto Annuale Turning Digital sarà presentato il prossimo 17 settembre, presso la Federazione Nazionale della Stampa a Roma