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Microsoft, entro fine anno la nomina del CEO che prenderà il posto di Ballmer: 40 i candidati al vaglio

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Almeno 20 dei maggiori azionisti di Microsoft vorrebbero che a succedere a Steve Ballmer alla guida del gruppo fosse un esperto di riorganizzazione aziendale e suggeriscono le candidature dei patron di Ford Motor, Alan Mulally, e di Computer Sciences, Mike Lawrie.

Secondo alcune fonti vicine al dossier, una commissione speciale sarebbe stata incarica di cercare il nuovo CEO, dopo le dimissioni di Ballmer (Leggi Articolo Key4biz), e avrebbe già indetto i primi incontri con gli azionisti. La nomina potrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

Nel corso di uno di questi appuntamenti, stando a quanto riportano le fonti, Microsoft ha detto che sta vagliando una lista di 40 candidati, esterni e interni alla società.

 

Il gruppo di Redmond non ha voluto commentare le indiscrezioni di oggi mentre non è stato possibile contattare Mike Lawrie e Alan Mulally. In ogni caso, quest’ultimo nei giorni scorsi aveva dichiarato a Reuters d’essere ‘assolutamente concentrato’ sulla mission di Ford.

 

A luglio, Microsoft ha annunciato la sua più importante riorganizzazione del gruppo da realizzarsi in cinque anni per proiettarsi nell’era del mobile computing.  

La scorsa settimana la compagnia ha anche annunciato l’acquisto delle attività di telefonia mobile di Nokia per 5,4 miliardi di euro (Leggi Articolo Key4biz).

L’accordo prevede anche il ritorno in Microsoft di Stephen Elop, ormai ex Ceo di Nokia, considerato al momento come il candidato più accreditato per sostituire Ballmer. 

Il presidente e cofondatore di Microsoft, Bill Gates, il più grande azionista del gruppo con il 4,8% del capitale, è membro di questa commissione speciale insieme ad altre tre persone e dovrebbe avere un diritto di veto sulla scelta del nuovo CEO.

 

Gli investitori spingono per Mike Lawrie e Alan Mulally, perché entrambi hanno riportato al successo aziende in difficoltà.

 

Secondo alcuni rumors, Alan Mulally, divenuto famoso per aver salvato dal fallimento il secondo costruttore americano di automobili, potrebbe lasciare l’azienda prima del previsto. Il suo contratto dovrebbe durare almeno fino alla fine del 2014, ma il board di Ford, oggi molto più fiducioso nelle capacità del management, potrebbe essere disposto a lasciarlo andare anzitempo.

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