Brevetti: la Ue chiede a Samsung nuove concessioni per chiudere inchiesta su abuso di posizione dominante

di Alessandra Talarico |

Se Samsung non dovesse apportare miglioramenti alle proposte già sottoposte all’attenzione dell’antitrust europeo, rischierebbe una multa di circa 13 miliardi di euro, pari al 10% dei profitti 2012.

Unione Europea


Samsung

La Commissione europea pretende maggiori concessioni da Samsung per chiudere l’indagine relativa al presunto abuso di posizione dominante nel settore dei brevetti per la telefonia mobile.

Se Samsung non dovesse apportare miglioramenti alle proposte già sottoposte all’attenzione dell’antitrust europeo, rischierebbe una multa di circa 13 miliardi di euro, pari al 10% dei profitti 2012.

 

L’indagine Ue è partita lo scorso gennaio per appurare se Samsung abbia utilizzato i diritti su alcuni brevetti in maniera abusiva e in violazione degli impegni “irrevocabili” sottoscritti nel 1998 con lo European Telecommunications Standards Institute (ETSI), che prevedevano il rilascio di licenze per l’uso dei suoi brevetti in base a termini “equi, ragionevoli e non discriminatori” (FRAND).

 

“La Commissione può confermare che Samsung ha presentato le sue proposte e che, dopo averle valutate a chiesto all’azienda di migliorarle”, ha affermato il portavoce dell’esecutivo, Jonathan Todd.

 

Samsung e Apple sono i due principali produttori di smartphone e si stanno fronteggiando nei tribunali di mezzo mondo nel tentativo di estromettersi a vicenda da questo redditizio mercato facendo leva sulla paternità dei brevetti.

 

I brevetti in questione, tuttavia, rientrano in quelli coperti dai cosiddetti accordi FRAND: sono cioè essenziali per lo sviluppo dell’industria e chi li detiene non può usarli come arma per tentare di bloccare questo o quel prodotto concorrente.

Per la Commissione, è essenziale che gli impegni FRAND “siano pienamente onorati per evitare distorsioni della concorrenza e per cogliere gli effetti positivi della standardizzazione sull’economia”.

Nel corso del 2011, invece, Samsung ha tentato di ottenere provvedimenti ingiuntivi contro i produttori concorrenti – Apple in primis – nei tribunali di diversi Stati membri. Richieste basate su presunte violazioni di alcuni dei suoi brevetti, definiti dalla stessa Samsung tecnologie ‘essenziali’ per implementare gli standard mobili europei.