Mercato unico tlc, Almunia: ‘Serve un solo regolatore’

di Alessandra Talarico |

‘Fino a quando ci saranno delle barriere tra i mercati tlc nazionali, gli operatori europei continueranno ad essere facile preda di gruppi stranieri’, ha aggiunto Almunia.

Europa


Joaquin Almunia

Il risiko in corso sul mercato europeo delle telecomunicazioni e che coinvolge anche l’ex monopolista italiano Telecom Italia, impensierisce il Commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia, che in un’intervista al quotidiano francese La Tribune avverte: “fino a quando ci saranno delle barriere tra i mercati tlc nazionali, gli operatori europei continueranno ad essere facile preda di gruppi stranieri”.

Le dichiarazioni del Commissario antitrust arrivano nel bel mezzo dei preparativi del nuovo pacchetto Ue sul mercato unico che, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe consentire alle telco del Vecchio Continente di raggiungere dimensioni tali da poter competere coi giganti americani ed asiatici.

Un ‘sogno’ che sicuramente non si concretizzerà da un momento all’altro, ma che di certo sarà impossibile da realizzare fintanto che ci saranno “prezzi nazionali per servizi nazionali”.

“Gli operatori – ha aggiunto – sono nazionali anche se alcuni sono controllati da gruppi internazionali. Il regolatore è nazionale. L’assegnazione dello spettro avviane in maniera diversa per ogni Stato membro. Il mercato è nazionale”.

 

Le ‘fortezze nazionali’ come le ha definite il Commissario Neelie Kroes impediscono il pieno decollo dei servizi digitali, fanno arrancare l’Europa in quella che è l’economia del futuro e rendono gli operatori del settore vulnerabili di fronte ai concorrenti internazionali. Molti i fattori che contribuiscono a questo stato di cose anche se, secondo Almunia, il principale ostacolo alla realizzazione di un vero mercato unico europeo resta la frammentazione delle autorità di regolazione: “Se si vuole un solo mercato – ha detto – serve un solo regolatore”.

Ma sono molti gli Stati membri che non vedono di buon occhio l’eventualità di cedere ulteriori poteri decisionali a Bruxelles, che dal canto suo sta cercando di attribuirseli quanto meno per quel che riguarda l’armonizzazione della gestione dello spettro radio, dalla cui vendita agli operatori tlc, però, i Governi contano di incassare non pochi quattrini.

La proposta del ‘regolatore unico’, ha assicurato Almunia, non sarà contenuta nel pacchetto che la Ue presenterà il prossimo 11 settembre, ma potrebbe essere la mission del prossimo esecutivo.

 

Il mercato unico, ha indicato poi Almunia, passa anche – o soprattutto – dall’abolizione del roaming.

Quanto alla fase di consolidamento in corso nel mercato tlc – con Telefonica che vuole comprare KPN in Germania o ancora Hutchinson che vuole acquisire O2 che appartiene a Telefonica in Irlanda dopo aver già comprato Orange in Austria – il Commissario ha sottolineato di non avere una posizione dogmatica sul numero di operatori sui mercati nazionali, purché siano più di due: “Il duopolio è inammissibile”, ha detto, spiegando poi che “l’Europa deve essere aperta, viviamo in un’economia globale e dobbiamo abituarci agli investitori stranieri”.

“La mia unica considerazione politica – ha aggiunto – è che se si procede alla realizzazione del mercato unico europeo delle tlc, ci saranno sempre più visitatori stranieri, spinti dalla convinzione che qui possono fare buoni affari”.

E questo, ha concluso, “…è un motivo in più per fare il mercato unico”.