Lepida: Pieve di Cento a banda ultralarga entro fine anno

di |

Gianluca Mazzini: ‘Per evitare una nuova stagione di divario digitale, ma anche di arretratezza economica, dobbiamo applicare ogni strategia che ci permetta di avere banda ultralarga su tutti i territori’.

Italia


Gianluca Mazzini - Dg Lepida

Le imprese e i cittadini hanno bisogno di sempre più banda per poter lavorare, studiare, organizzare la propria vita. Lepida SpA, la società in house degli enti locali emiliano-romagnoli che si occupa di telecomunicazioni e servizi on line, si è posta il tema di come far sì che la banda ultralarga arrivi anche nei comuni medio piccoli della regione Emilia-Romagna predisponendo un modello di collaborazione pubblico-privato che vede il suo lancio a Pieve di Cento.

Il modello si colloca fra le prime realizzazioni del progetto UltraNet del Piano Telematico Regionale. Comune di Pieve di Cento e operatori di telecomunicazione (a partire da NEXUS srl) daranno vita a una infrastruttura che – mettendo a valore anche la rete Lepida – porterà, già entro il 2013, la fibra ottica presso le abitazioni e le imprese, con disponibilità di banda ultralarga.

 

La connettività a banda larga è oggi un prerequisito fondamentale per le attività produttive, amministrative e di socializzazione. Le necessità di banda sono in continuo aumento, legate al fatto che molti processi si stanno trasformando in versione telematica.

La connettività a banda ultralarga rappresenta la naturale evoluzione della connettività a banda larga, con tecnologie e architetture capaci di superarne i vincoli, in particolare in termini di capacità, affidabilità, neutralità e simmetria.

 

La connettività in banda ultralarga è un indirizzo programmatico della Comunità Europea, con obiettivi sfidanti per il 2020, in cui il 100% dei cittadini deve essere servibile, cioè con servizio disponibile ed attivato, con almeno 30Mbps e il 50% deve risultare servito, cioè con servizio attivato ed utilizzato, con almeno 100Mbps.

 

La pianificazione e realizzazione della copertura a banda ultralarga è tipicamente in capo agli operatori di telecomunicazioni che rispetto al proprio piano industriale identificano tecnologie, architetture, tempistiche, costi ed azioni. Ne risulta che i Comuni più grandi risultano i primi ad essere infrastrutturati e serviti in quanto offrono un miglior ritorno di investimento, mentre al calare delle dimensioni di popolazione aumenta la attesa, riproducendo un fenomeno di digital divide.

 

“Lo sviluppo e l’attrattività territoriale hanno bisogno di banda ultralarga come evidenziato in molti studi economici che rimarcano un legame tra PIL e banda Internet. Per evitare una nuova stagione di divario digitale, ma anche di arretratezza economica, dobbiamo applicare ogni strategia che ci permetta di avere banda ultralarga su tutti i territori, in modo omogeneo e neutrale, sfruttando tutte le tecnologie disponibili, ma anche la massima pluralità di operatori, valorizzando le propensioni territoriali e la snellezza degli operatori medio/piccoli nel lavorare nei territori medio/piccoli” afferma Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida SpA.

Proprio per questo Lepida SpA, su richiesta di alcuni Comuni di medie dimensioni, sta cercando di costruire ed implementare modelli per fare in modo che la banda ultralarga sia disponibile in tempi brevi, coinvolgendo anche operatori locali, laddove disponibili. Un esempio importante viene da Pieve di Cento, che rappresenta il primo Comune di medie dimensioni in Emilia-Romagna che ha implementato un modello di infrastrutturazione in grado di consentire ai cittadini di avere la banda ultralarga già a partire dalla fine del 2013.

 

Il Comune mette a disposizione le tubazioni di sua proprietà in termini di diritto d’uso, di posa e di manutenzione, al fine di facilitare la diffusione della tecnologia a banda ultralarga, favorendo condizioni per cui tutti gli operatori di telecomunicazioni interessati possano posare le infrastrutture di propria pertinenza a condizione di avere una copertura uniforme e concertata delle differenti aree urbane del territorio comunale e a condizione che l’offerta dei servizi sul mercato risulti concorrenziale e quindi vantaggiosa per cittadini ed imprese rispetto a quanto accade in città di grande dimensione. Il Comune mette inoltre a disposizione eventuali spazi di sua proprietà utilizzabili per alloggiare apparati di telecomunicazione.

 

A Pieve di Cento l’infrastrutturazione a banda ultralarga è possibile grazie all’operatore NEXUS srl. NEXUS srl si è affermato sul territorio con sistemi wireless e successivamente ha deciso il passo verso il cablaggio in fibra ottica per garantire requisiti di banda all’utenza difficilmente ottenibili con mezzi radio. Su Pieve di Cento gli investimenti di NEXUS srl stanno portando alla posa di fibra ottica nell’area Industriale e nei Compartimenti Civili a Est di Pieve. La nuova infrastruttura permetterà inizialmente l’accesso alla rete in banda ultralarga con una scalabilità in termini di prestazioni di servizio con banda disponibile da 10 Mb fino a 100 Mb. Secondo Andrea Fini di NEXUS srl “Le azioni di sinergia pubblico-privato possibili in Comuni di queste dimensioni permettono costi inferiori per le realizzazioni delle infrastrutture e le installazioni e conseguentemente costi inferiori per i servizi all’utente finale: ad esempio i costi di installazione, quindi di posa della fibra fino in casa dell’utente finale vanno da 180 fino a 250, una diversificazione di offerta in termini di banda da linee da 10Mb/1Mb, fino a 50Mb/10Mb e questo in fase iniziale, con costi da 25 a 50 al mese… Non solo, ma l’infrastruttura ivi compresa la apparecchiatura è già in grado di supportare connessioni con velocità fino a 1Gb a utente”.

 

Per quanto riguarda i servizi, gli utenti avranno Internet ultraveloce, ma anche VoIP per telefonare e TV via cavo con elevata qualità ed una offerta di servizi in continuo aumento. Difficile definire quali saranno i servizi del futuro, ma sicuro è che con la disponibilità di fibra ottica i servizi potranno aumentare nel futuro senza vincoli, soprattutto perché la scelta architetturale è quella più performante possibile, denominata FTTH, cioè con una fibra che arriva direttamente alla utenza, senza intermediazioni di altre tecnologie.

 

Anche il Comune potrà trarre vantaggio diretto da questa infrastruttura: avrà infatti a disposizione alcune fibre per nuovi servizi pubblici quali la videosorveglianza territoriale e il WiFi per aree pubbliche.