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Scuola digitale, il Ministro Carrozza: ‘eBook, grande rivoluzione’…ma non per l’Italia

Italia


A pochi giorni ormai dall’inizio dell’anno scolastico, si torna a parlare di libri digitali e dei vantaggi che questi potrebbero avere per i nostri figli, per l’economia dell’Italia e anche per combattere il caro-libri che continua a rappresentare una grande preoccupazione per le famiglie.

Il dibattito è molto acceso anche perché, secondo alcune indiscrezioni, la bozza del Decreto del Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza dovrebbe arrivare sul tavolo del governo lunedì 9 settembre o comunque prima della riapertura delle scuole.

Sarebbero 7 i punti focali delle nuove disposizioni: Piano nuove assunzioni, Libri di testo, Alternanza, Potenziamento ITS, Fondi per le scuole, Salva presidi, Inidonei e pensioni.

 

Per quanto riguarda gli eBook, si punta a correggere il Decreto dell’ex Ministro Francesco Profumo, per rivedere i tempi e le modalità di adozione dei testi digitali e per contenere le spese delle famiglie. Misure che non trovano tutti d’accordo: gli editori chiedono di rallentare mentre chi sostiene l’economia digitale vorrebbe un bel colpo d’accelerata anche per il nostro Paese. Ma il Ministro ha già deciso: bisognerà attendere.

 

L’eBook rappresenta una grande rivoluzione sia per l’insegnamento che l’apprendimento“, ha commentato in un’intervista a ‘Famiglia Cristiana’ Carrozza, aggiungendo: “Ho già programmato delle conferenze nazionali su questo tema”, perché “…bisogna discutere dei contenuti, degli strumenti, delle nuove materie”.

Il Ministro ha poi precisato che “Il passaggio al digitale va fatto bene e con la massima apertura, non possiamo imporre un unico software”.

 

In merito alla progressiva sostituzione del libro cartaceo con quello digitale, Carrozza ha ricordato come “per quanto riguarda gli zaini più leggeri, in Italia esistono esperienze interessanti, come la scuola ‘senza zaino’ a Montespertoli, in Toscana, dove gli studenti trovano tutti gli strumenti didattici in classe’.

 

Per il Ministro, “è importante anche l’informatica, perché se usi un tablet devi capire come è fatto”, e si è detta convinta della necessità di un progetto di lungo termine sulla scuola italiana: “Noi spesso vediamo la realtà un pezzo alla volta, ma poi manca la visione complessiva. Abbiamo bisogno di un pensiero sulla scuola perché la scuola deve rifondare il Paese e anche la politica deve ripartire da qui“. “Nelle prossime sfide politiche vincerà – ha assicurato – chi avrà un programma convincente su questi temi”.

 

Parole che tuttavia non appaiono rassicuranti per chi crede che la svolta digitale non possa più aspettare, neanche per le scuole.

Del resto il Ministro lo aveva già fatto capire chiaramente lo scorso luglio quando, annunciando il rinvio degli eBook nelle scuole di almeno un anno, aveva spiegato che la decisione era stata presa dopo un’attenta valutazione delle infrastrutture scolastiche esistenti, considerate troppo vecchie e non in grado di sostenere un cambiamento di questo livello (Leggi Articolo Key4biz). Per il momento l’Italia deve ancora attendere.

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