Tv locali, il punto della situazione tra ripristino delle risorse e liberalizzazione della banda 700

di Raffaella Natale |

Soddisfazione delle Tv locali per il Decreto del Fare che ha eliminato la riduzione delle risorse. Al rientro dalla pausa estiva il governo ha informato che si lavorerà a un nuovo regolamento sul processo di liberalizzazione della banda 700 MHz.

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Le Tv locali esprimo soddisfazione per il voto di fiducia della Camera al Decreto del Fare che, tra le altre cose, elimina la riduzione dello stanziamento per gli anni 2013 e 2014 a favore delle imprese del settore (attribuite per l’85% alle tv locali e per il 15% alla radiofonia). Originariamente il Decreto prevedeva, infatti, un taglio di 19 milioni di euro per l’anno 2013 e di 7,4 milioni di euro per l’anno 2014.

 

Una misura su cui si è registrata una forte polemica perché, per evitare di tagliare le risorse destinate alle Tv locali, il governo ha deciso di ridurre di 20,75 milioni (su 150) gli stanziamenti per la banda larga.  A completare le fonti di finanziamento sono arrivate anche una decurtazione alle dotazioni di alcuni ministeri (Economia, Lavoro e Affari esteri) e una riduzione di 18,9 milioni al fondo per alleggerire l’Irap sugli autonomi.

 

Sulla questione è intervenuto ieri il Viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, che in audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato ha giustificato la misura spiegando che “l’emittenza locale non può rappresentare l’agnello sacrificale”. La decisione “permetterà di respirare ad almeno cento aziende” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Catricalà, che comunque tiene anche a portare avanti gli obiettivi della Digital Agenda, ha poi assicurato che le risorse tolte alla banda larga verranno ripristinate nella Legge di stabilità.

“Era una copertura che bisognava trovare – ha spiegato il Viceministro – dobbiamo recuperare i 20 milioni per la banda larga tagliati per necessità” perché “non possiamo tornare indietro su promesse fatte e questo sarà fatto assolutamente nella legge di stabilità” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Si spalmerà, inoltre, in quattro anni il rilascio delle frequenze nelle aree digitalizzate. Sempre ieri Catricalà ha, infatti, informato che dopo la pausa estiva si lavorerà a un nuovo regolamento sulle Tv locali che riguarderà il processo di liberalizzazione della banda 700 MHz, definendo tempi e modi per garantire un efficace processo di razionalizzazione ed evitare l’eccessivo spreco di risorse frequenziali.

Il Viceministro si è pure impegnato a valorizzare l’emittenza locale, per “renderla competitiva in un contesto multipiattaforma”.

 

Riguardo ai problemi interferenziali, Catricalà ha informato che il Ministero sta portando avanti le negoziazioni con i Paesi confinanti per risolvere i problemi. E anche l’Agcom predisporrà un Piano nazionale per le frequenze televisive con l’obiettivo di risolvere definitivamente la questione.

 

Nei giorni scorsi il Viceministro ha anche detto d’aver firmato il bando 2013 per le misure di sostegno a favore delle Tv Locali che adesso è al vaglio della Corte dei Conti: “Aspettiamo che passi agosto per pubblicarlo verso la fine del mese, in modo da avere tutto settembre per preparare adeguatamente le domande” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo, ha espresso il proprio apprezzamento “per la sensibilità dimostrata dai numerosi parlamentari che hanno presentato emendamenti in tal senso e la particolare attenzione con cui il Viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà ha seguito la problematica”.

 

“Le misure di sostegno – ha proseguito Rossignoli – premiano l’impegno informativo e occupazionale delle imprese radiofoniche e televisive locali. Le stesse – ha aggiunto – hanno contribuito, negli anni, alla stabilizzazione dell’occupazione nell’intero settore, con particolare riguardo al personale giornalistico”.

 

Il provvedimento ha, inoltre, introdotto un trattamento fiscale più favorevole per le misure compensative relative alla dismissione dei canali televisivi 61-69. Per Rossignoli anche questa è una misura importante perché “Il precedente criterio di imposizione vanificava, infatti, nella sostanza, la portata delle misure compensative”. Il Disegno di legge dovrà ora essere esaminato dal Senato.