Frequenze Tv: asta a inizio 2014, salvo sorprese

di Raffaella Natale |

Lo ha dichiarato il Viceministro Antonio Catricalà in Commissione Lavori pubblici del Senato, informando che al momento non vi è stato ancora alcun contatto da parte degli uffici di Bruxelles.

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“E’ molto probabile che le operazioni” per l’asta d’assegnazione delle frequenze televisivefiniscano per chiudersi all’inizio del 2014, salvo sorprese“. Lo ha indicato il Viceministro dello sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonio Catricalà in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, precisando che “finché non avremo un preventivo assenso dalla Commissione Ue non potremo procedere ed è molto probabile che della questione se ne debba riparlare dopo la pausa estiva“. A margine dell’audizione ha poi puntualizzato “non autunno inoltrato, a settembre“.

 

Catricalà ha sottolineato in commissione: “Tenuto conto che, dal momento della condivisione del bando e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dovrà trascorrere almeno un mese per la presentazione delle domande di partecipazione, almeno un altro per la verifica delle stesse, più un altro ancora per l’avvio effettivo della gara, è molto probabile che le operazioni finiscano per chiudersi all’inizio del 2014″.

 

Il Viceministro ha ricordato che l’11 giugno scorso ha inviato ai competenti Commissari Ue – Joaquim Almunia per la Concorrenza e Neelie Kroes per la Digital Agenda – gli schemi di bando e di disciplinare predisposti in base al regolamento dell’Agcom.

Si tratta di un impegno, quello di far conoscere preventivamente alla Commissione europea tutti i provvedimenti alla gara di assegnazione delle frequenze, preso nel 2009 dal Governo italiano nell’ambito della procedura d’infrazione ancora aperta”.

 

Al momento, ha aggiunto il Viceministro, “non vi è stato ancora alcun contatto da parte degli uffici di Bruxelles, ma è prassi costante che gli atti di una certa complessità vengano esaminati da diverse strutture, compreso il Servizio giuridico. Certamente, finché non avremo un preventivo assenso dalla Commissione non potremo procedere“.

 

Catricalà in audizione ha anche parlato della decisione di tagliare 20 milioni di euro destinati alla banda larga per evitare di sforbiciare le risorse destinate all’emittenza locale che non può, ha indicato, rappresentare “l’agnello sacrificale“. Una misura che “permetterà di respirare ad almeno cento aziende” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Si spalmerà, inoltre, in quattro anni il rilascio delle frequenze nelle aree digitalizzate, aggiungendo che dopo la pausa estiva si lavorerà a un nuovo regolamento sulle Tv locali che riguarderà il processo di liberalizzazione della banda 700 MHz, definendo tempi e modi per garantire un efficace processo di razionalizzazione ed evitare l’eccessivo spreco di risorse frequenziali.

Catricalà s’è impegnato a valorizzare l’emittenza locale, per “renderla competitiva in un contesto multipiattaforma”.

 

Riguardo ai problemi interferenziali, Catricalà ha informato che il Ministero sta portando avanti le negoziazioni con i Paesi confinanti per risolvere i problemi. E anche l’Agcom predisporrà un Piano nazionale per le frequenze televisive con l’obiettivo di risolvere definitivamente la questione.

 

Passaggio anche sui contenuti online, per i quali il viceministro reputa si possa valutare un intervento legislativo. In attesa, ha dichiarato, l’Autorità è pronta con un Regolamento sul diritto d’autore online che mira soprattutto ad “aggredire i grandi supermercati dei contenuti” illegali.