Paradisi fiscali, Enrico Letta: ‘Lotta senza quartiere contro l’evasione’

di Raffaella Natale |

‘Non è giusto – ha detto il premier all'incontro con i dipendenti dell'Agenzia delle entrate ed Equitalia - che tanta ricchezza sia prodotta in Italia e poi portata via senza contribuire allo sviluppo del Paese’.

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Enrico Letta

Il governo farà una “lotta senza quartiere” contro l’evasione nei paradisi fiscali. Lo ha assicurato il premier Enrico Letta, in un incontro con i dipendenti dell’Agenzia delle entrate ed Equitalia. L’esecutivo, ha detto Letta, andrà alla ricerca dei capitali portati all’estero “dovunque siano nei paradisi fiscali, in Svizzera come ai Caraibi“, perché “non è giusto che tanta ricchezza sia stata prodotta in Italia e poi portata via senza contribuire allo sviluppo del Paese”.

 

Argomento caldo che coinvolge soprattutto le grandi multinazionali del web, accusate di ricorrere a pratiche di ottimizzazione fiscale aggressive per sottrarsi al pagamento delle tasse nei Paesi dove vendono i loro servizi.

Giusto per limitarci agli ultimi fatti di cronaca, Amazon e Facebook hanno denunciato al fisco italiano una cifra che complessivamente supera di poco il milione di euro: 950 mila euro, nel caso di Amazon, e 132 mila euro nel caso di Facebook. Eppure è così, come nel caso di Google, che da noi ha pagato all’erario circa 1,8 milioni di euro (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’economia sommersa, ha detto stamani Letta, “distorce la concorrenza e la competitività delle imprese e del Paese”, aggiungendo poi che la pressione fiscale in Italia è molto elevata perché non tutti i contribuenti pagano le tasse.

D’ora in poi comunque il governo userà tutte le risorse derivate dalla lotta all’evasione per ridurre la pressione fiscale.

 

L’atteggiamento internazionale verso il trasferimento di capitali all’estero è, infatti, cambiato, “non è più come cinque o dieci anni fa, ed è meglio che chi ha portato soldi all’estero li faccia rientrare, perché non avranno più le coperture di cui hanno goduto finora”.