Scorporo rete, Pitruzzella: ‘Passo avanti verso parità di trattamento, resta il nodo della governance’

di Alessandra Talarico |

Giovedì, intanto, il dossier sarà esaminato dal Consiglio Agcom che secondo alcune fonti dovrebbe dare il suo via libera preliminare.

Italia


Giovanni Pitruzzella

“Non è dubbio…che l’annunciata operazione di scorporo della rete costituisce indubbiamente un passo avanti verso il modello di Equivalence of Input nella gestione  della fornitura di servizi di accesso e, quindi, verso la completa parità di trattamento tra Telecom e i concorrenti”. E’ tuttavia evidente, ha affermato il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella nel corso di un’audizione in commissione Lavori pubblici del Senato, che permangono ancora alcuni nodi da sciogliere riguardo, in particolare: “la governance della nuova società; il grado di allentamento dei vincoli regolatori che si accompagnerà a tale operazione; i tempi di realizzazione, particolarmente lunghi e i costi dell’operazione, che appaiono non banali”.

 

Il profilo di maggior rilievo, ha sottolineato ancora il presidente dell’Antitrust, “riguarda certamente la governance di Opac, in quanto da questa dipende la possibilità di garantire l’effettiva Equivalence of input (EoI) tra gli operatori”.

Il sistema EoI, incoraggiato anche dalla Commissione europea, se implementato in maniera corretta, si configura infatti come quello più idoneo a garantire la non discriminazione, “in quanto rende più monitorabile l’andamento dei processi di fornitura e confrontabile la performance del fornitore del servizio nei confronti di ciascun acquirente, minimizzando il rischio di comportamenti opportunistici da parte dell’incumbent”.

È pertanto necessario che l’operatore dominante, nel caso specifico Telecom Italia, “non risulti in grado di influenzare l’operatività della nuova società in termini di i) scelta delle condizioni e di gestione delle procedure attraverso cui la parità d’accesso dovrebbe realizzarsi e ii) di scelte e pianificazione degli investimenti”.

Nel caso in cui questa ‘indipendenza’ non si concretizzasse, bisognerà “considerare assetti alternativi”, che pure non mancano, per assicurare l’effettiva separazione  tra Opac e Telecom.

Si potrebbe considerare, ad esempio, il modello britannico di Openreach“caratterizzato da una governance rigorosa – sia pure in presenza di mera divisionalizzazione e non societarizzazione della rete – sotto la supervisione del regolatore di settore” – o anche trarre ispirazione dalle regole Ue per il settore energetico, che prevedono due alternative: “l’Independent System Operator (ISO), in cui l’impresa integrata mantiene la proprietà delle reti affidandone completamente la gestione a un soggetto terzo; oppure l’Independent Transmission Operator (ITO), ove l’impresa integrata mantiene il controllo della società che gestisce la rete oltre alla proprietà, purché garantisca l’indipendenza decisionale e funzionale nella gestione“.

Si potrebbe, infine, pensare a una governance “duale, con un Consiglio di Sorveglianza indipendente e dotato di ampi poteri di indirizzo, se non di decisione, sugli investimenti e sulle questioni più rilevanti ai fini della Equivalence of Input, e un Consiglio di Gestione di emanazione Telecom deputato alla gestione quotidiana”.

 

Non bisogna, poi, sottovalutare la questione dell’impatto sull’attuale assetto concorrenziale del mercato dell’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti, che attraverso il Fondo F2I è presente nel capotale di Metroweb, né la questione della regolamentazione, il quale però è strettamente collegato alla governance di Opac: “solo una volta chiarito l’aspetto della governance sarà possibile valutare se ed in che misura sarà possibile “liberare” tanto Opac che Telecom dagli obblighi regolamentari vigenti, senza compromettere le condizioni concorrenziali dei mercati delle comunicazioni elettroniche e disincentivare gli investimenti degli operatori alternativi”, ha affermato Pitruzzella che, infine, riguardo ai tempi ha preventivato un arco di 24-30. “Nel frattempo – ha concluso – occorre che il quadro regolamentare mantenga le condizioni di accesso al momento effettivamente prevalenti”.

 

Sembra intanto confermato che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che sta al momento conducendo un’analisi preliminare del progetto di scorporo della rete di accesso, esaminerà il dossier al prossimo Consiglio del 25 luglio e darà, probabilmente il via libera preliminare all’operazione.

Lo riferiscono alcune fonti secondo cui “l’Autorità dirà che la scissione è un progetto serio, mettendo così fine alla prima fase di analisi”