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Economia digitale, la Francia cerca nuove vie. Pellerin: ‘Pensiamo a una legge per sanare le asimmetrie con gli OTT’

Francia


La tassazione dei servizi digitali non è l’unica via per contrastare le pratiche aggressive di ottimizzazione fiscale delle grandi multinazionali del web come Google.

Lo ha dichiarato il Ministro francese Fleur Pellerin, riaprendo il confronto sulla necessità del governo di trovare una legge alla quale le grandi aziende straniere non possano sottrarsi ma che non ricada anche sui consumatori.

Dalle parole del Ministro dell’economia digitale si intuisce che si comincia a ragionare su qualcosa di diverso di una semplice imposta applicata ai dispositivi, per pensare invece a una regolamentazione ampia, magari in materia di concorrenza.

 

Pellerin ha ribadito ancora una volta che bisogna risolvere l’asimmetria attualmente esistente sul mercato tra alcune multinazionali, non solo americane, e certi attori francesi o europei che pagano tutte le imposte sulle società mentre altre lo fanno in minima parte o per nulla.

“Queste pratiche – ha precisato il Ministro – danno un vantaggio competitivo considerevole dal momento che queste aziende riescono, così facendo, ad avere più denaro da investire in ricerca e sviluppo, per migliorare i servizi, conquistare nuovi mercati e non operano in condizioni di parità con le loro controparti europee”.

“Quello che noi vogliamo ristabilire – ha puntualizzato- è questa parità di trattamento”.

 

A febbraio scorso, il governo aveva incaricato il Consiglio nazionale del digitale, istituito nel 2011, a lavorare su questi aspetti, in particolare sulle pratiche profit shifting a cui ricorrono le grandi web company come Google, Apple, Facebook e Amazon per pagare le tasse al minimo, traghettando gli utili nei paesi a regime fiscale favorevole.

Sempre su questa linea, la Commissione Lescure ha prodotto un Rapporto che indica all’esecutivo francese una serie di misure per finanziare la cultura nazionale, tassando i dispositivi prodotti dai giganti americani (Leggi Articolo Key4biz).

Nella Relazione del CNN, che dovrà essere consegnata il 24 luglio, non si parla però di tassa settoriale perché, come ha spiegato il presidente Benoît Thieulin, “penalizzerebbe i consumatori e alcune aziende francesi” senza riuscire a far contribuire le multinazionali.

A inizio mese, anche il Rapporto di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’ottimizzazione fiscale aveva raccomandato di garantire l’efficacia dell’imposta sugli utili delle società, piuttosto che adottare una tassa nazionale specifica per il settore digitale.

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