Antitrust: la Ue a caccia di prove. Ispezioni nelle sedi dei maggiori operatori tlc

di Alessandra Talarico |

Bruxelles che non ha indicato i nomi delle aziende coinvolte ma secondo Le Figaro, le ispezioni avrebbero coinvolto Orange che ha confermato di aver subito le perquisizioni, la spagnola Telefonica e la tedesca Deutsche Telekom.

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Lo scorso 9 luglio la Commissione europea ha avviato una serie di ispezioni senza preavviso presso le sedi di numerose società di telecomunicazioni attive nella fornitura di servizi internet in diversi Stati membri per appurare se vi siano stati casi di abuso di posizione dominante sulla base dell’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’unione europea.

La notizia è stata diffusa solo oggi dalla Commissione, la cui mission è stata quella di approfondire la natura degli accordi di interconnessione che gli Isp stipulano all’ingrosso per garantirsi l’un l’altro la copertura del maggior numero possibile di destinazioni internet.

Si tratta di un servizio essenziale per il funzionamento di internet e per gli utenti, che possono così raggiungere qualsivoglia contenuto con l’adeguata qualità del servizio indipendentemente dalla posizione del fornitore del servizio.

 

Queste ispezioni, precisa la Commissione, “sono un passo preliminare quando si sospettano pratiche anti competitive”. Il fatto che siano state svolte non implica che le aziende coinvolte siano colpevoli di tali pratiche né pregiudica l’esito dell’indagine stessa.

“La Commissione rispetta i diritti di difesa, in particolare il diritto delle aziende di essere ascoltate nei procedimenti antitrust”, spiega Bruxelles che non ha indicato i nomi delle aziende coinvolte.

Secondo il quotidiano francese Le Figaro, le ispezioni avrebbero coinvolto anche Orange – ex France Telecom – che in un comunicato ha confermato di aver subito le perquisizioni, la spagnola Telefonica e la tedesca Deutsche Telekom.

“Orange sta collaborando attivamente con i funzionari Ue e al momento non è stata accusata di alcun reato”, ha riferito la società.

Anche Deutsche Telekom ha confermato di aver subito l’ispezione, mentre da Telefonica non è giunta conferma ufficiale.