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Ricerca e innovazione: dalla Ue e gli Stati membri 22 mld di euro per 5 partenariati pubblico-privato

Unione Europea


La Commissione europea e gli Stati membri investiranno 22 miliardi di euro in 5 partenariati pubblico-privato per spingere la ricerca e favorire l’innovazione nei campi dei medicinali innovativi, dell’aeronautica, delle bioindustrie, delle celle a combustibile e idrogeno e dell’elettronica.

“Questi partenariati di ricerca daranno slancio alla competitività dell’industria della Ue in settori che già procurano oltre 4 milioni di posti di lavoro e permetteranno di trovare soluzioni alle importanti sfide che deve affrontare la società e alle quali il mercato da solo non offre risposte abbastanza rapide, quali la riduzione delle emissioni di carbonio o lo sviluppo di antibiotici di nuova generazione”, ha sottolineato la Commissione in una nota.

 

Nel complesso, grazie a investimenti per 8 miliardi di euro proposti sulla base del prossimo programma UE di ricerca e innovazione (Orizzonte 2020), saranno garantiti circa 10 miliardi di euro da parte dell’industria e quasi 4 miliardi di euro da parte degli Stati membri.

“La Ue deve conservare un ruolo guida nei settori tecnologici strategici a livello globale che creano posti di lavoro di elevata qualità. Questo pacchetto di investimenti nell’innovazione combina finanziamenti pubblici e privati per raggiungere proprio questo scopo. Si tratta della perfetta dimostrazione del fatto che il bilancio dell’UE è un bilancio che favorisce la crescita”, ha dichiarato il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso.

 

I cinque partenariati pubblico-privato, denominati “Iniziative tecnologiche congiunte” (ITC) sono:

Medicinali innovativi 2 (IMI2): finalizzato allo sviluppo di vaccini, medicinali e terapie di nuova generazione, tra cui nuovi antibiotici.

Celle a combustibile e idrogeno 2 (FCH2): finalizzato ad estendere l’uso di tecnologie pulite ed efficienti nei settori dei trasporti, dell’industria e dell’energia.

Clean Sky 2 (CS2): finalizzato alla progettazione di aeromobili meno inquinanti e più silenziosi, con emissioni di CO2 notevolmente ridotte.

Bioindustrie (BBI): finalizzato all’uso di risorse naturali rinnovabili e di tecnologie innovative per ottenere prodotti di consumo più ecologici.

Componenti e sistemi elettronici (ECSEL): finalizzato alla promozione delle capacità di produzione dell’Europa in campo elettronico.

 

Le prime tre iniziative sono già in corso, mentre in materia di elettronica verranno combinati due partenariati esistenti. L’ITC per le bioindustrie è invece un’iniziativa nuova.

 

“Queste iniziative non solo rafforzano la nostra economia, ma sono un investimento in una migliore qualità di vita. Questa collaborazione ci consentirà di affrontare questioni che nessuna singola impresa o singolo paese potrebbero fronteggiare da soli”, ha affermato il Commissario Ue per la ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn. (A.T.)

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