Pirateria online, in Francia comincia la nuova era

di Raffaella Natale |

Nessuna disconnessione per gli utenti colpevoli di downloading illegale. Il Ministro Filippetti ribadisce che la volontà resta quella di colpire la pirateria commerciale.

Francia


Aurélie Filippetti

Un Decreto che abolisce il vecchio provvedimento che aveva introdotto in Francia il distacco della connessione internet per gli utenti colpevoli di pirateria online.

Il Ministro della Cultura, Aurélie Filippetti, lo ha confermato stamani, parlando di “grande vittoria per tutti i francesi”. “In caso di condanna, il giudice non potrà più pronunciare come pena aggiuntiva il distacco della connessione“, ha detto il Ministro ai giornalisti.

 

Secondo il nuovo decreto, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, anche in caso di colpa grave potrà essere applicata solo una sanzione a chi è stato condannato per downloading o streaming illegale di contenuti digitali.

Una pena che in realtà era stata comminata solo una volta dalla nascita dell’Hadopi, due anni e mezzo fa: il tribunale di Seine-Saint-Denis aveva condannato lo scorso giugno un utente a 15 giorni di sospensione dell’accesso a internet per aver scaricato illegalmente opere protette da copyright. Ma per il Ministro si tratta di “una misura che abbiamo sempre considerato violasse le libertà individuali”.

 

Ovviamente, ha tenuto a precisare la Filippetti, questo provvedimento “non rimette in discussione la nostra volontà di proteggere i diritti dei creatori“, osservando che “la priorità resta la lotta alla pirateria commerciale”.

In caso di downloading illegale, “la risposta graduale sarà profondamente modificata e l’Hadopi soppressa”, come ha indicato il Rapporto della Commissione Lescure, incaricata dal governo di trovare nuove soluzione per finanziare l’industria culturale (Leggi Articolo Key4biz).

Il nuovo testo sull’argomento dovrebbe essere esaminato tra fine anno e inizio del nuovo.

“Bisogna continuare a difendere l’eccezione cultura nell’era digitale”, ha indicato il Ministro, aggiungendo: “Questo implica la necessità di introdurre modelli regolamentari flessibili”.