Mercato unico tlc: Neelie Kroes difende il ‘suo’ pacchetto davanti al Parlamento Ue

di Alessandra Talarico |

Nei mesi scorsi, la Commissione Industria si era mostrata critica verso le proposte della Kroes, ritenendole in alcuni punti troppo ‘precipitose’ e ‘dettagliate’ e generando il dubbio che l’esecutiva voglia quasi ‘sostituirsi ai regolatori nazionali’.

Unione Europea


Neelie Kroes

Un singolo sistema si autorizzazioni con la supervisione dei governi nazionali (uguale: meno burocrazia); strumenti più coerenti per accedere alle reti fisse (virtual bitstream); condizioni più uniformi per le licenze dello spettro; net neutrality e abolizione del roaming.

Sono questi i pilastri su cui si erge la proposta sul mercato unico digitale (che verrà presentata a settembre), i cui dettagli sono stati illustrati ieri dal Commissario per l’Agenda digitale Neelie Kroes nel corso di un’audizione presso la Commissione industria del Parlamento europeo, che nei mesi passati si era mostrata estremamente critica verso le proposte della Commissione, ritenendole in alcuni punti troppo ‘precipitose’ e ‘dettagliate’, ingenerando il dubbio che l’esecutivo voglia quasi “sostituirsi alle autorità di regolamentazione”, come aveva sottolineato Catherine Trautmann, relatore del progetto di relazione sull’attuazione del quadro normativo per le comunicazioni elettroniche.

 

Nel corso dell’incontro, la Kroes ha dettagliato i punti principali del pacchetto che nelle sue intenzioni verrà lanciato entro Pasqua del prossimo anno (è questo uno dei maggiori motivi di frizione col Parlamento, con la Trautmann che ha definito ‘sorprendente’ questa accelerazione, considerando la delicatezza di questioni quali la politica dello spettro radio, la neutralità della rete e la sicurezza informatica, che necessiterebbero di maggiori approfondimenti).

Una fretta che la Kroes motiva col fatto che non è più accettabile dover convivere con barriere nazionali che ostacolano lo sviluppo di un settore che è, per definizione, senza barriere. Un settore che un tempo era fiore all’occhiello della capacità di innovazione dell’Europa, ma che oggi vede il Continente annaspare dietro la potenza di fuoco dei competitor asiatici e statunitensi. Un settore, tra l’altro, da cui dipende la creazione di 2 milioni di posti di lavoro e un input all’economia da 110 miliardi di euro l’anno e la cui crescita non è fine a se stessa, poiché non riguarda solo il mero utilizzo di smartphone e tablet, ma lo sviluppo di tutta una serie di nuovi servizi che potrebbero abbattere i costi e migliorare la qualità della vita, delle cure sanitarie, dei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Una riforma, insomma, che garantirà “benefici per tutti”.

Non si può, dunque, indugiare oltre perchè, ha affermato Kroes, “l’intera economia dipende dagli strumenti e dalle reti digitali. Settori come quello bancario e della logistica, quello automobilistico e dell’audiovisivo. Oltre a questo – ha aggiunto – tutte le aziende di ogni dimensione in tutti i settori, sono stufe di non poter sfruttare gli strumenti di connettività che potrebbero trasformare le loro attività: dalla videoconferenza al cloud fino alla stampa 3D”

 

La Commissione, insomma, non intende stare a guardare mentre il settore delle telecomunicazioni “diventa troppo debole per competere, investire e innovare”.

 

Alla Trautmann, che nel suo rapporto ha sottolineato che “prima di presentare una nuova proposta, la Commissione dovrebbe identificare una falla nella legislazione, definire chiaramente obiettivi comuni e organizzare una consultazione pubblica completa e formale su come raggiungerli”, la Kroes risponde che “realisticamente parlando una revisione completa durerebbe almeno 5 anni ed è un arco di tempo troppo lungo” in cui l’Europa perderebbe un mare di opportunità.

Pensate, ha aggiunto, “a come è cambiato il mondo negli ultimi 5 anni – ai dispositivi che prima  non c’erano, ai servizi che non esistevano – e pensate a come il mondo cambierà nei prossimi 5 anni: non credo che possiamo permetterci di aspettare così a lungo mentre il resto del mondo procede spedito avanti”.

 

La proposta della Kroes, dunque, mira a un approccio “incrementale ma immediato” con un framework aggiornato che tenga contro dei cambiamenti dinamici del settore, su cui poi si possa riflettere e su cui implementare le regole di cui avremo bisogno in futuro”.

 

“Ma prima – ha concluso – facciamo bene il mercato unico delle tlc e facciamo in modo che funzioni per l’Europa” (Leggi e commenta il discorso integrale).