Mediaset primi segnali di ripresa e nuovo modello: 2 mld per i palinsesti e catalogo di 5 mila film in VOD

di Raffaella Natale |

Per Mediaset Premium, ha detto Berlusconi Jr, contattati da due o tre operatori. Un'alleanza "farebbe comodo" per avere più risorse e fronteggiare meglio la concorrenza.

Italia


Pier Silvio Berlusconi

Primi segnali positivi per la raccolta pubblicitaria di Mediaset. In occasione della presentazione dei palinsesti autunnali, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha annunciato “una previsione leggermente superiore al 3% rispetto a luglio 2012″.

Berlusconi Jr ha ammesso “abbiamo passato un periodo tosto, ma dopo 24 mesi potrebbe tornare il segno più nella raccolta pubblicitaria“. Guardando all’intero anno, ha detto che è andato “bene” fino ad aprile, poi “maggio, giugno un po’ meglio e luglio ancora meglio. Speriamo sia una tendenza visto che anche per agosto ci sono segnali positivi“.

Berlusconi ha ricordato che in poco più di 2 anni l’editoria italiana ha perso 2,5 miliardi di investimenti pubblicitari, “un calo pauroso al quale Mediaset ha reagito con coraggio“.

Difficile, però, che si possa prevedere una chiusura positiva: “La vedo dura, dovrebbe succedere un miracolo negli ultimi mesi, anche se abbiamo fatto un grandissimo lavoro” di contenimento dei costi, pari a risparmi per 450 milioni di euro all’anno rispetto al 2011, “e il mercato ce lo riconosce“.

 

Alla cena che si è tenuta ieri sera a Cologno Monzese, il vicepresidente ha presentato a un centinaio di giornalisti, oltre alle tradizionali anticipazioni sui palinsesti per l’autunno 2013, il nuovo modello Mediaset.

“Oggi abbiamo centrato quello che per noi era l’obiettivo più importante: costruire una macchina più snella ed efficiente senza toccare la qualità della nostra offerta. Siamo pronti a fare un salto in avanti abbiamo in mente un nuovo modello di televisione. Vogliamo alzare il modello di modernità per fare i conti con un mercato altamente concorrenziale“.

“In pochissimo tempo la televisione in Italia è passata da 7 a più di 300 canali. Siamo il mercato con più concorrenza televisiva in Europa“, ha sottolineato, “ma a tenere milioni e milioni di spettatori davanti alle  televisioni sono sempre le grandi reti generaliste. I programmi fatti appositamente per il pubblico italiano molto spesso in diretta. Ed è questa la strada che noi abbiamo deciso di seguire. Concentrandoci sul nostro vero mestiere che vuol dire creare prodotti unici e su misura per il pubblico italiano“. Il gruppo ritiene, con il suo sistema multimediale, di raggiungere un pubblico di 56 milioni di italiani.

 

“La programmazione di Canale 5, Italia 1 e ReteQuattro sarà, dunque, caratterizza da una quantità sempre maggiore di programmi di intrattenimento, di informazione e di fiction. Sarà una rivoluzione graduale” a partire dai palinsesti del prossimo autunno che si svilupperà in pieno nel 2014. Canale 5 ad esempio aumenterà le serate di produzione del 26%, Italia 1 dell’84%, e ReteQuattro le raddoppierà.

 

Nel 2013 il gruppo investirà 2 miliardi di euro tra produzioni interne e acquisti di diritti su prodotti altrui. La strategia, già iniziata con il palinsesto autunnale ma destinata a consolidarsi nei mesi successivi, è però quella di un graduale aumento della quota di autoproduzioni rispetto a quella degli acquisti mantenendo un ruolo centrale per la tv generalista.

 

Da dicembre, inoltre, l’azienda offrirà un servizio di video on-demand a pagamento, basato su un catalogo di 5.000 film e telefilm, che includerà anche titoli appena usciti dal circuito dei cinema.

Gli utenti dovranno comunque sottoscrivere un contratto, ma non ci saranno i vincoli di abbonamento della pay-tv tradizionale. Il nuovo servizio si chiamerà Infinity e permetterà la visione dei film anche attraverso pc, tablet e console per videogiochi come Xbox. Il gruppo manterrà comunque anche il servizio Premium Play, riservato però agli abbonati della tv a pagamento Mediaset Premium.

 

E proprio per quest’ultima attività, Il vicepresidente ha detto che il gruppo non è in cerca di un partner internazionale, ma ha ammesso che un’eventuale alleanza con operatori desiderosi di entrare nel mercato italiano “farebbe comodo” per avere più risorse da investire e fronteggiare meglio la concorrenza di Sky. “Siamo stati contattati da due o tre partner internazionali, abbiamo fatto degli incontri, ma non c’è niente di caldo sul tavolo”.

 

Altra novità: il giorno del ritorno in onda di ‘Striscia la notizia’ a settembre Mediaset farà debuttare sulle proprie reti un nuovo formato di pubblicità. Si tratta di uno spot di un minuto, battezzato ‘all in one‘, che sarà lanciato alle 21.00 in contemporanea su sette reti del biscione, tutte tranne Boing, Cartoonito e Tgcom24. “Colpirà facilmente dieci milioni di telespettatori, avrà una potenza mai vista” ha commentato il vice presidente del gruppo. “E’ uno strumento unico in Italia e il prezzo” delle inserzioni “sarà alto, adeguato alla qualità e alla quantità. L’avevamo in testa da qualche anno e il fatto di esserci riusciti è tra le cose positive portate dalla crisi”.

 

Sulla possibilità di presentare un’offerta per le torri di Atlantia, Berlusconi ha ammesso che sta ‘valutando’ l’operazione che potrebbe essere interessante per il business di Ei Towers: “Non nego che unire le attività di Ei Towers con una parte di Atlantia potrebbe avere un senso”.

 

Spostandoci sul mercato spagnolo, il vicepresidente ha indicato che nell’eventuale acquisto di Digital Plus, pay-tv del gruppo editoriale spagnolo Prisa, da parte di Rupert Murdoch, Mediaset sarà “parte attiva”, visto il diritto di prelazione e di veto detenuto dal biscione. “Prima di tutto Prisa deve decidere se vendere o meno, poi noi abbiamo un diritto di prelazione e anche di veto quindi si vedrà. Non ho comunque segnali del fatto che Murdoch voglia entrare in Spagna”. (Leggi Articolo Key4biz)

 

Pier Silvio Berlusconi è intervenuto anche sul Lodo Mondadori, definendo “ridicolo” lo ‘sconto’ chiesto dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione sul risarcimento di 564 milioni di euro inflitto a Fininvest a vantaggio di Cir per la corruzione di un giudice. “Stiamo parlando di un qualcosa che non riesco neanche a definire – ha commentato -, lo ‘sconto’ è ridicolo, spero solo che alla fine, come per altri fatti che riguardano mio padre direttamente o indirettamente, si facciano cose che vanno nel senso della giustizia”.

 

A proposito di una possibile cessione della partecipazione del gruppo Fininvest in Mediobanca, dopo il riassetto annunciato dall’Ad Alberto Nagel, Berlusconi ha dichiarato: “Definire la nostra partecipazione strategica mi pare eccessivo, senz’altro è una partecipazione importante. Mediobanca è una delle prime banche italiane e ha una serie di partecipazioni in aziende assolutamente di rilievo (…) Di definitivo e assoluto non c’è niente”.