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Ue-Giappone: 18 mln di euro per sei progetti di ricerca sulla banda larga

Europa


Sei progetti di ricerca Ue-Giappone volti a ridefinire le architetture internet per aumentare l’efficienza delle reti – tra cui uno che ambisce a realizzare un network da 100 Gbps, 5 mila volte più veloce della velocità media attuale – riceveranno un finanziamento da 18 milioni di euro.

Incrementare l’efficienza della trasmissione dati è una priorità per poter sostenere la crescita di internet nei decenni a venire: nel mondo vengono generati attualmente 1,7 milioni di miliardi di bytes di dati al minuto e si prevede che i volumi di traffico aumenteranno di 12 volte da qui al 2018.

 

I sei progetti finanziati – STRAUSS, MiWEBA, NECOMA, GreenICN, ClouT e FELIX – vedono la partecipazione di partner italiani, tra i quali STMicroelectronics, il Comune di Genova, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, Engineering Ingegneria Informatica, NextWorks Nxv e Politecnico di Milano, che si affiancano al ministero degli interni e delle comunicazioni giapponese (MIC), all’Istituto nazionale dell’ICT oltre a numerosi player europei, Usa e giapponesi quali Telefonica, NEC, Panasonic, NTT, KDDI, ADVA e Intel.

 

“L’internet del futuro – ha affermato il Commissario Neelie Kroesnon dovrebbe avere barriere, soprattutto barriere create perchè non eravamo preparati alla rivoluzione dei dati”.

 

Partecipando poi all’evento Global Symposium for Regulators 2013, la Kroes si è soffermata nuovamente sulle sfide che l’Europa dovrà affrontare per uscire dall’attuale stato di crisi economica e recuperare il ruolo di leader nelle tecnologie digitali.

Il Commissario ha ribadito il gap che distanzia la Ue dalle altre maggiori economie mondiali in termini di diffusione delle connessioni mobili 4G: “Usa, Corea e Giappone hanno l’88% delle connessioni globali, l’Europa si ferma al 6%”, per via dei ben noti problemi che affliggono il mercato – eccessiva frammentazione, mancanza di dinamismo e di scala.

Anche in questo caso, ha aggiunto, c’è bisogno di “abbattere le barriere e creare un quadro legislativo che renda più facile operare oltre i confini nazionali, ma anche di armonizzare a gestione dello spettro”.

Da questi aggiustamenti, ha detto ancora, si potrebbe dare una spinta da 100 miliardi di euro l’anno all’economia europea, aumentando la competitività del continente, delle sue aziende e il benessere dei cittadini.

 

“Le tecnologie ICT sono un’infrastruttura essenziale, importante come le reti di trasporto e quelle energetiche. La regolamentazione delle telecom non riguarda solo il settore tlc in sé, ma tutti quei settori che fanno affidamento sulla connettività per la loro competitività: dalla sanità al turismo e alla televisione. Mi sto battendo per un quadro adatto al futuro digitale. Mi auguro che vi unirete a me”, ha concluso la Kroes ai regolatori e ai legislatori presenti all’evento di Varsavia (Vai al discorso integrale).

 

 

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