Tempo di saldi, anche online. I retailer sono pronti a gestire al meglio lo shopping da mobile?

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Le maggiori difficoltà, indicano gli esperti, sono legate alle performance delle piattaforme. Il ritardo nel tempo di caricamento delle pagine, per esempio, spinge gli utenti a rinunciare all’acquisto.

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Shopping mobile

Tra un po’ di giorni inizieranno i saldi estivi. I consumatori prenderanno d’assalto i negozi ma tanti preferiranno optare per gli acquisti online, comodamente dal proprio pc o dispositivo mobile.

Sono, infatti, sempre più numerosi i touch point che consentono al cliente di entrare in contatto con il brand e che, primo fra tutti, il mobile, favoriscono la convergenza dei canali.  Quanti consumatori ricercheranno sul web le occasioni migliori per poi acquistare in store? E quanti utilizzeranno lo smartphone all’interno del punto vendita?

 

Per i retailer, spiega Akamai, una delle problematiche principali associate al concetto di multicanalità è la capacità di garantire esperienze d’acquisto coerenti e di alta qualità in ogni situazione e contesto d’uso, la cosiddetta situational performance. Lo shopping multicanale comporta particolari criticità: con la varietà di dispositivi e situazioni di connettività, le aspettative del consumatore rimangono le stesse, ma le sfide dei retailer aumentano esponenzialmente.

 

Già nel 2006, Amazon sosteneva che a 100ms di ritardo nel tempo di caricamento delle pagine corrispondeva una diminuzione dell’1% del fatturato totale. Da allora, la tecnologia ne ha fatta di strada e la performance di un sito ha assunto una sempre maggior importanza. Infatti, un sito web veloce non soltanto può contribuire all’aumento del tasso di conversione, ma può potenzialmente generare più traffico grazie ad un migliore posizionamento sui motori di ricerca.

 

Cosa fare dunque per cavalcare al meglio l’onda dello shopping multicanale e garantire le migliori perfomance su tutte le piattaforme?

 

Per migliorare la performance dei propri siti, sostiene Akamai, è necessario, innanzitutto, cominciare ad analizzare le web experience degli utenti finali, tenendo conto delle performance del sito a cui accedono gli utenti indipendentemente dal canale di fruizione (mobile, web, TV, tablet…) e dalla situazione (Wi-Fi, 3G, LTE, GPRS, Edge, LAN…). Se correlate alle proprie metriche chiave (es. il tasso di conversione), tali misurazioni consentiranno al retailer di individuare eventuali aree di miglioramento e identificare quelle funzioni e caratteristiche del proprio sito rappresentano i driver del successo. 

 

Data la pluralità di contesti d’uso, Akamai indica che per i retailer diventa cruciale riuscire ad ottimizzare caso per caso. Poter contare su di un’intelligence in tempo reale – che includa ad esempio informazioni sulle caratteristiche di un dispositivo e le condizioni in tempo reale di un network – permette ai retailer di prendere le giuste decisioni in merito alla distribuzione dei contenuti.

 

Una volta analizzati i propri canali e raccolta l’intelligence relativa, è il momento di passare all’ottimizzazione di ciascuna esperienza di shopping. Le tecnologie di cloud optimization di ultima generazione sono in grado di migliorare drasticamente le perfomance di siti web, siti mobile e app. Come? Grazie a funzioni quali la compressione delle immagini, la caratterizzazione dei dispositivi e la Front-End Optimization (FEO), che consentono ai retailer di adeguare l’erogazione dei propri contenuti in tempo reale in base a parametri come velocità di connessione e caratteristiche del dispositivo (dimensioni schermo, CPU, browser, JavaScript, livello batteria, GPS ON/OFF, etc.).

 

Luca Collacciani, Regional Manager di Akamai, ha spiegato che “I navigatori da dispositivi mobili si aspettano un’esperienza web simile a quella di un desktop o laptop, ma oggi non è ancora così. Non solo, la complessità del mondo mobile aumenta in modo costante: attualmente, ogni giorno si collegano a Facebook 7.000 dispositivi diversi, ciascuno con un diverso sistema operativo, browser, risoluzione e connettività, generando dunque performance differenti a seconda del contesto”

“La perfomance di un sito – ha concluso – è spesso un fattore determinante per concludere un acquisto e non va trascurata”. (R.N.)