Piano nazionale frequenze tv, procedono le consultazioni dell’Agcom

di Raffaella Natale |

Oggi tocca alle Tv locali che chiedono garanzie per il mantenimento del terzo delle frequenze per il digitale terrestre.

Italia


Angelo Cardani

Prevista per oggi l’audizione di Aeranti-Corallo presso l’Agcom nell’ambito del progetto di revisione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive in tecnica digitale (Pnaf DVB-T) di cui alla delibera n. 300/10/CONS come modificata dalla delibera n. 475/10/CONS.

In questa prospettiva, l’Autorità, presieduta da Angelo Cardani, ha indetto una consultazione con le associazioni nazionali di categoria del settore televisivo e con la concessionaria pubblica.

Come noto, spiega Aeranti Corallo in una nota, a seguito dell’annullamento della precedente procedura di assegnazione delle frequenze televisive in beauty contest, per favorire un’asta onerosa, e del successivo provvedimento dell’Agcom che ha predisposto il disciplinare di  gara (delibera 277/13/CONS), è ora necessaria una revisione del Pnaf DVB-T, in quanto le frequenze a disposizione delle reti nazionali non sono più 25, ma 22.

 

Il bando di gara è stato inviato a Bruxelles dal Ministero dello Sviluppo economico per ottenere il via libera vista la procedura d’infrazione ancora pendente nei confronti dell’Italia (Leggi Articolo Key4biz).

 

Punti fondamentali del bando, “in coerenza con quanto disposto dall’Agcom“, saranno: tre diritti d’uso per le frequenze in DVB su base nazionale messi a gara; esclusione degli operatori di rete con tre o più multiplex; diritti d’uso rilasciati per 20 anni e non trasferibili per i primi 3 anni; offerte economiche con sistema di miglioramenti competitivi, con importo minimo stabilito con il criterio delle misure compensative per la banda 800 MHz (DM 23 gennaio 2012).

Sarà inoltre previsto il diritto di accesso per nuovi entranti a reti di soggetti con più del 75% copertura, anche se non partecipanti alla gara e l’obbligo per gli aggiudicatari di raggiungere la copertura massima entro 5 anni, in modo graduale.

 

Nelle more della revisione del piano, è previsto che l’esclusione di tre frequenze dalla gara sia finalizzata alla risoluzione delle problematiche interferenziali, all’efficientamento della rete di servizio pubblico della Rai e alla liberazione graduale dei canali 57-60 entro il 2016 (per la successiva attribuzione ai servizi LTE della parte superiore della banda 700 Mhz).

 

Sul punto, Aeranti-Corallo ritiene che “debbano essere date garanzie per il mantenimento del terzo delle frequenze da parte delle tv locali e che venga garantita la continuità di esercizio da parte delle imprese televisive locali attualmente operanti sul canale 59 Uhf“.

L’associazione delle Tv locali ha anche ricordato che è stato promosso un ricorso al Tar Lazio contro delibera 277/13/CONS nella parte in cui prevede che i canali 57-60 debbano essere destinati entro il 2016 ai servizi LTE.

 

Aeranti-Corallo rammenta, inoltre, che entro il 30 giugno (come stabilito dall’art. 23, comma 2 della delibera n. 353/11/CONS della Agcom) i fornitori di servizi di media audiovisivi devono comunicare all’Agcom il numero dei programmi autorizzati alla diffusione secondo il modello allegato alla citata delibera. Tale comunicazione è finalizzata alla verifica del rispetto dei limiti alle autorizzazioni alla fornitura di programmi televisivi nazionali e locali che l’Autorità deve effettuare periodicamente entro il 30 ottobre di ogni anno, nonché in occasione di notifica di intese od operazioni di concentrazioni ai sensi dell’art. 43, comma 1 del Testo Unico dei Servizi di Media audiovisivi e radiofonici, ovvero su segnalazione di chi vi abbia interesse.