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Mercato unico digitale. Luigi Gambardella (ETNO): ‘Servono misure più incisive per sostenere crescita e occupazione’

Unione Europea


Il pacchetto per il mercato unico europeo per le tlc, che la Commissione presenterà a settembre, non deve essere una ‘riforma minore’ ma un progetto ambizioso, in grado di alleviare la pressione sull’economia e la società e portare crescita e occupazione.

È quanto ha affermato il presidente del board ETNO, Luigi Gambardella intervenendo all’audizione pubblica in corso a Bruxelles sul tema del mercato unico europeo per le tlc (Leggi articolo Key4biz).

 

ETNO è tra i primi sostenitori di un mercato unico europeo per le comunicazioni elettroniche: un progetto fondamentale non solo per invertire l’attuale tendenza di contrazione dei ricavi che indebolisce le telco da tre anni a questa parte, ma anche per riportare l’Europa sulla strada della crescita e della competitività e per creare nuovi posti di lavoro.

“E’ questa la priorità ora e tutte le proposte politiche dovrebbero essere pensate per questo obiettivo cruciale”, ha affermato Gambardella.

 

I numeri parlano chiaro: la crescita delle telco europee è da 7 a 9 volte inferiore a quella registrata negli Usa e in Asia e il valore delle compagnie telefoniche europee è diminuito del 28% tra il 2006 e il 2012.

Se non si invertirà al più presto questa tendenza, effettuare gli investimenti richiesti dalla digital agenda europea sarà impossibile e a rischio sarà l’intera economia digitale.

“In altre regioni, il mercato sta crescendo e gli investimenti sono in aumento grazie all’esistenza di quadri normativi favorevoli agli investimenti e a strutture di mercato più efficienti”, ha affermato Gamberdella, sottolineando la necessità che anche l’Europa segua questa strada.

Serve, secondo il presidente del board dell’associazione degli operatori europei, “una revisione dell’attuale framework per fornire agli operatori i giusti incentivi per investire nelle infrastrutture a banda larga di nuova generazione ma anche la garanzia di condizioni uguali per tutti per far sì che l’industria europea possa competere con i nuovi player globali”.

 

Ma il raggiungimento di questi obiettivi richiede un’azione di riforma “chiara, ambiziosa e concreta”.

 

Per Gambardella, tuttavia, “finora c’è stata poca chiarezza sulle misure che la Commissione intende proporre…da quello che abbiamo visto finora, non ci sono misure concrete che possano avere un impatto significativo sulla crescita del settore, specialmente nel breve periodo”.

Alcune delle misure previste, come quella sulla ripartizione dello spettro radio, “potranno generare vantaggi sul lungo periodo ma non certamente dare l’urgente e potente spinta di cui l’industria ha disperato bisogno. Altri elementi quali i ‘prodotti di accesso pan-europei’ si aggiungeranno semplicemente al fardello normativo, se non saranno accompagnati dall’alleggerimento dell’attuale regolamentazione”, ha aggiunto.

 

“Francamente parlando, siamo ancora in attesa della riforma radicale che ci aspettiamo e che dovrebbe portare a un quadro normativo più sostenibile per la concorrenza, migliorando il benessere dei cittadini attraverso gli investimenti e l’innovazione”, ha concluso Gambardella.

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