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Osservatorio Agcom: azzerati in un anno gli utili delle telco, mentre crescono del 6,4% quelli degli OTT

Italia


Continua ad allargarsi la forbice tra i ricavi delle telco e quelli degli OTT: negli ultimi 12 mesi i ricavi dei sei principali operatori europei sono scesi del 3,6% contro una corrispondente crescita del 22,8% ottenuta dagli OTT. E’ quanto emerge dall’ultimo Osservatorio trimestrale sulle telecomunicazioni dell’Agcom che propone – oltre alla consueta analisi dell’andamento del mercato italiano – anche alcuni confronti (in termini aggregati) sulle performance economiche e patrimoniali  tra alcuni dei principali operatori storici europei (British Telecom, Deutsche Telecom, France Telecom, Telefonica, Vodafone e Telecom Italia) da una parte e, dall’altra, di alcuni dei principali Over the Top “puri” e “ibridi” (Apple, Google, Yahoo, Facebook e Amazon).

Raffrontando i dati dell’ultimo anno, si nota il quasi azzeramento dell’utile netto delle telco – dal 5,5% allo 0,4% delle vendite – soprattutto a causa di svalutazioni sull’avviamento, mentre quello degli OTT, con una crescita del 6,4%, arriva a superare i 40 miliardi, valore pari al 17,6% degli introiti.

Il tutto mentre le telco continuano a investire in maniera costante (intorno ai 40 miliardi euro), a fronte di investimenti che per gli OTT crescono sì del 26,8% ma rimangono inferiori della metà a quelli degli operatori, sia in valore che in rapporto ai ricavi (il 15,2% per le Telco si confronta con il corrispondente 7,7% degli OTT).

Il peso del capitale sulle passività complessive delle web company si attesta a  oltre il doppio (69,8% contro il 32,7%) del corrispondente valore osservabile per gli operatori, a testimonianza di una forza finanziaria nettamente superiore e, quindi, della capacità di effettuare investimenti e/o acquisizioni senza dover ricorrere all’indebitamento. Basti pensare all’acquisizione da 12,5 miliardi di dollari di Motorola da Google parte di Google.

 

Per quanto riguarda nello specifico il mercato tlc italiano, l’Osservatorio Agcom evidenzia la continua flessione degli accessi totali alla rete fissa (-450.000 su base annua). Nel complesso, su base annua, è cresciuto il numero totale di accessi alla rete fissa degli OLO (+260.000), anche se “in frenata” rispetto al primo trimestre dello scorso anno (+320.000). Fastweb è l’unico operatore che cresce sia su base annuale, sia  rispetto al precedente trimestre, mentre Wind, pur rimanendo leader, riduce la propria quota di mercato sia su base annua (-2,0%) che rispetto allo scorso dicembre (-0,5%).

L’Osservatorio rileva altresì l’accentuato dinamismo degli accessi Wimax (+110.000 su base annua) che rappresentano il 44% della crescita complessiva delle linee OLO, con Linkem ed Aria che nel complesso superano il 90%

 

Per quanto concerne, quindi, la banda larga fissa, gli accessi sono cresciuti di 250 mila unità rispetto allo scorso anno. Cresce Fastweb (+1,3%) e guadagnano quote di mercato gli operatori WiMax a scapito di Telecom Italia, la cui quota di mercato di (50,6%) scende in un anno di 1,7 punti percentuali, ma anche di Vodafone e Wind, che rispetto a marzo 2012, registrano entrambi una flessione dello 0,2%.

In leggero aumento la velocità media delle connessioni: negli ultimi dodici mesi, gli accessi con velocità nominale superiore a 2Mbit/s sono passati dall’87,4 all’88,9%.

 

Andando ad analizzare il settore mobile, si osserva, per la prima volta, una lieve diminuzione (-4%) degli sms (22,5 miliardi nel primo trimestre), probabilmente dovuta al crescente uso di “app” di messaggistica mobile. In aumento, invece, sia il traffico telefonico (+4%) che supera la soglia dei 35 miliardi di minuti nel primo trimestre, sia il traffico dati (+16,7% su base annua), con 32,5 milioni di sim attive nel primo trimestre 2013 e  8,6 milioni di chiavette (+23,6%).

 

Rispetto allo scorso anno, la customer base mobile risulta sostanzialmente stabile (-60 mila linee) mentre registra una leggera flessione (-180 mila linee) rispetto al trimestre precedente. In flessione le sim residenziali (-852 mila, di cui -587 mila nel solo primo trimestre 2013), mentre la clientela affari registra un incremento di 794 mila sim.

Per effetto della crescente diffusione di smartphone e tablet, le sim prepagate sono diminuite di circa 2,0 milioni, mentre quelle in abbonamento sono aumentate sostanzialmente nella stessa misura.

Infine, crescono di 900.000 unità in un anno le linee MVNO – che raggiungono quota 4,8 milioni – con Poste Italiane che controlla circa il 54% del mercato.

 

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