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Tlc e mercato digitale di fronte a una svolta epocale: il Manifesto Anfov aiuta aziende e istituzioni a cogliere i vantaggi del cambiamento

Italia


L’Industria delle telecomunicazioni, l’ICT e il ‘Mercato Digitale’, in generale, sono di fronte ad una svolta epocale sia a livello globale, che nazionale.

La crescita esponenziale dei i servizi machine-to-machine, i Big Data, internet delle cose, il cloud computing, i servizi OTT, le smart Tv che si collegano a internet, sono solo alcune tra le nuove tecnologie che stanno non solo incidendo nei processi aziendali, ma anche ridefinendo i contorni del business, permettendo di approcciare settori completamente differenti rispetto al passato e cambiando in toto lo scenario delle telecomunicazioni.

Un cambiamento sempre più orchestrato da grandi player che genera la necessità di una completa ridefinizione del mercato e delle applicazioni di IT/ICT rendendo urgente la ridefinizione delle regole operative degli operatori tlc  (con licenza) e del mercato in generale.

 

Un quadro dei nuovi scenari correlati all’uso sempre più massiccio delle nuove tecnologie è stato fornito da ANFoV – l’Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione – in un Manifesto a supporto delle aziende associate, e delle Istituzioni, affinché questi profondi cambiamenti possano generare sviluppo per il nostro mercato. Il manifesto, è preceduto da una premessa che mette a fuoco i punti più scottanti sull’arena del mercato ICT, a livello sia nazionale che internazionale; e che indica le direzioni pragmatiche  e prioritarie da riassumere col Manifesto e da intraprendere immediatamente.

 

“Con la pubblicazione del “Manifesto ANFoV 2013” l’associazione si propone di fornire ai propri associati, alle Istituzioni ed, in generale, al mercato dell’ICT alcune linee guida circa la tipologia di attività che verranno da essa intraprese“, ha dichiarato al nostro giornale il Presidente ANFoV, Achille De Tommaso.

 

ANFoV, che da anni studia i mercati, le tecnologie e la regolamentazione del comparto delle telecomunicazioni e dell’ICT in generale, intende con questo Manifesto supportare i propri associati con metodologie di studio e di vigilanza sull’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana nei tempi previsti.

 

L’associazione, pertanto, si impegna a: coinvolgere e rappresentare le aziende associate con particolare attenzione alle aziende innovative che stanno entrando o sono già entrate nel mercato digitale;  analizzare le spinte nazionali e internazionali dei nuovi mercati delle (tele)comunicazioni e dell’ICT in generale per formulare analisi periodiche, approfondimenti, raccomandazioni,  divulgazioni e lobbying per favorire lo sviluppo regolato dei suddetti mercati. Ciò ad uso degli Associati e delle Autorità competenti; vigilare sull’attuazione dell’Agenda Digitale per mezzo di un numero di osservatori strettamente legati alle tematiche di dettaglio relative alla realizzazione dell’ADI comunicando i risultati agli Associati e alle Autorità competenti, per mezzo di documenti e di audizioni.

 

Nel dettaglio, ci spiega De Tommaso, “…il primo punto del Manifesto, di carattere generale, promette una grande attenzione dell’Associazione alle spinte innovative del mercato; cercando anche di anticipare l’analisi, come è nella sua storia, di tutte le tendenze più nuove e generatrici di innovazione dell’ICT. Il secondo punto è particolarmente attuale: si prefigge di analizzare, approfondire e produrre raccomandazioni in relazione alle spinte che provengono dal mercato internazionale da parte dei Nuovi Entranti. Nella premessa al Manifesto si dà una lettura particolareggiata di queste spinte, dei pericoli e delle relative opportunità. Come dicevo, nei tempi di “Progetto Prism” che stiamo vivendo, questo punto è molto attuale, perché coinvolge gli OTT ed il tema della “Network Neutrality”. Anche il terzo punto è attuale e pragmatico; ed è relativo all’Agenda Digitale. E promette agli associati una vigilanza costante circa la sua attuazione”.

 

“Debbo dire che io personalmente sono al momento alquanto deluso  da quanto si è fatto (in realtà da quanto non si è fatto) in relazione all’Agenda. In varie occasioni ho detto che c’è il rischio di perdere un’opportunità, ma non siamo ancora ad un punto di non-ritorno e sono cautamente ottimista”, ha detto ancora De Tommaso, secondo cui “il mercato ICT è di punta per tutta l’economia italiana, ma  sta soffrendo di una stasi che non è solo generata dalla attuale crisi economica, ma anche da inadeguatezza di infrastrutture, bassa alfabetizzazione e scarsa consapevolezza delle Funzioni Pubbliche”.

 

Nel documento che anticipa il manifesto, ANFoV analizza da un lato, lo scenario mondiale, il quale evidenzia quanto l’ICT e più in generale il mercato digitale sia diventato fondamentale per l’economia e lo sviluppo globale: Facebook è il primo paese digitale secondo solo alla popolazione di Cina ed India; Apple è la prima società al mondo per capitalizzazione avendo superato anche il colosso petrolifero Exxon. E anche il World Economic Forum ha evidenziato che nessuna azienda e nessun governo possono trascurare che l’economia digitale sia divenuta ormai una economia reale, per l’entità e la velocità del cambiamento che sta inducendo.

Sul versante nazionale, nota l’associazione, dopo un permanere di periodi di inazione, o di scarsi risultati dai programmi di sviluppo,  da parte del governo e delle Istituzioni, ha ora varato una Agenda Digitale, che dovrebbe dare una scossa, non solo agli investimenti, ma anche al sorgere di una serie di applicazioni “digitali” , nel pubblico e nel privato, che potrebbero provocare una spinta verso lo sviluppo del digitale e, a seguire, dell’economia nazionale.

 

L’Agenda Digitale, che pure è un sicuro generatore di opportunità, rende tuttavia palese la necessità di vigilanza sull’attuazione dei programmi, affinché vengano ad essere realizzati nei tempi previsti. È necessario, inoltre, che il settore pubblico colga le potenzialità offerte dalle tecnologie e dalle piattaforme IT e non consideri l’Agenda digitale soltanto come una digitalizzazione dell’esistente, continuano a ritardare il privato che vuole innovare con un eccesso di burocratizzazione.

 

“Il Manifesto è stato studiato e deciso da tutto il Comitato Strategico di ANFoV, che annovera autorevoli colleghi; e sono sicuro, che, seguendo le sue linee guida, riusciremo ad assistere sempre meglio i nostri associati nell’indirizzare i temi più critici dell’ICT”, ha concluso De Tommaso. (A.T.)

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