Cinema, servono risorse. Napolitano auspica incontro tra i Ministri Bray e Saccomanni

di Raffaella Natale |

Il Capo dello Stato lo ha dichiarato nel corso della presentazione al Quirinale dei candidati ai premi David di Donatello.

Italia


Giorgio Napolitano

“Viviamo tempi molto difficili, lo sapete tutti meglio di me, li vive anche il cinema, li vive ciascuno di voi per il suo lavoro nel cinema, però, è molto importante che, nonostante queste difficoltà, voi vi presentiate con il bilancio con cui si è chiuso il 2012 e con questa ricchezza di energie, di risorse, di talenti, in una fusione tra le generazioni che sempre mi colpisce“. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della presentazione al Quirinale dei candidati ai premi David di Donatello. Napolitano ha, inoltre, ricordato come sia importante che “ci sia soprattutto nelle istituzioni piena consapevolezza di quel che il cinema italiano rappresenta per l’Italia e per il mondo“, sottolineandone il “ruolo storico e la sua funzione nazionale e sociale“.

Il Capo dello Stato ha concluso il suo intervento sottolineando: “Abbiamo le carte in regola per guardare al futuro del cinema italiano con fiducia senza sottovalutare i problemi, ma senza mai scoraggiarci e senza mai cadere nella lamentazione. Quindi convinzione, volontà e naturalmente passione, ma se non c’è passione non c’è cinema“.

 

La cerimonia è stata aperta dagli interventi del Presidente dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi “David di Donatello”, Gian Luigi Rondi, di Aisha Cerami che ha letto l’indirizzo di saluto del padre Vincenzo a nome del Cinema Italiano, e del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray.

 

“La creatività del cinema italiano – ha dichiarato il Ministro – va difesa con forza. Dobbiamo individuare tutte le risorse necessarie per il Fondo dello spettacolo e fare sistema. Il binomio cultura-turismo è una grande opportunità, in cui il governo deve credere”.

Ma a riguardo Napolitano ha ricordato che le responsabilità di chi, nel governo, detiene la relega ai Beni culturali, “non sono le stesse di chi tiene i cordoni della borsa. Soprattutto quando nella borsa non c’è molto da pescare: quello dello scegliere tra diverse valorizzazioni del nostro patrimonio nazionale è un compito difficile“.

 

In questo senso, il Presidente ha auspicato un incontro tra il Ministro Bray e quello dell’Economia Fabrizio Saccomanni.

 

A margine della cerimonia, Bray ha parlato anche dell’eccezione culturale, tema centrale della giornata odierna visto che a Strasburgo si sono riuniti i Ministri europei del Commercio estero per stabilire le aree su cui dare mandato alla Ue per le trattative di libero scambio con gli USA (Leggi Articolo Key4biz).

Sull’eccezione culturale si sta consumando una dura battaglia tra i Paesi Ue. La Francia ne ha chiesto l’esclusione dai negoziati, minacciando di ricorrere al suo diritto di veto. Posizione non condivisa da tutti nell’interesse dell’economia europea. Ma il governo francese oppone le ragioni dell’industria dell’audiovisivo: la cultura non è merce di scambio.

 

Bray è stato diretto e senza mezzi termini ha dichiarato: “La mia posizione l’ho chiarita anche a Bruxelles ed è che la cultura è una peculiarità. E che il governo deve fare di tutto per considerarla come tale”.