#Prism. Viviane Reding al Governo Usa, ‘Risponda alle nostre domande o a rischio le relazioni commerciali’

di Alessandra Talarico |

Reding ha inviato una lettera con 7 domande al suo omologo Usa, il Procuratore generale Eric Holder per avere spiegazioni sulle attività condotte nell’ambito del programma Prism. ‘Attendo risposte rapide e concrete’, ha avvertito.

Europa


Viviane Reding

7 domande per cui la Commissione europea attende “risposte rapide e concrete”. Riguardano lo scandalo Prism e le ha inviate il Commissario Ue alla Giustizia, Viviane Reding al suo omologo Usa, il Procuratore generale Eric Holder per avere spiegazioni sulle attività di monitoraggio delle comunicazioni online dei cittadini europei da parte del Governo Usa. Attività di cui sarebbe emersa ancora solo una minima parte, visto che delle 41 slide consegnate dalla ‘talpa’ Edward Snowden – attualmente irreperibile – il Guardian ne avrebbe pubblicate soltanto 5.

Fin qui abbastanza misurata, è finalmente arrivata la reazione ‘forte’ delle istituzioni europee alle rivelazioni sul controverso programma Prism che riguarderebbe, in particolare, i cittadini non americani, quindi anche quelli europei.

“Data la gravita della situazione e le preoccupazioni espresse dall’opinione pubblica da questo lato dell’Atlantico, comprenderete che attendo risposte rapide e concrete a queste domande”, si legge nella lettera inviata a Holder dalla Reding, che aggiunge: “L’accesso diretto delle autorità statunitensi ai dati dei cittadini dell’Unione europea su server di società statunitensi deve essere escluso se ​​non in situazioni ben definite, eccezionali e giudizialmente rivedibili”.

 

Nella sua lettera, la Reding avverte che la fiducia delle persone nel rispetto dello Stato di diritto è essenziale per lo sviluppo dell’economia digitale e che la natura della risposta alle domande potrebbe avere effetti sulle relazioni transatlantiche.

“Come saprete – scrive il Commissario Ue – la Commissione europea è responsabile dinanzi al Parlamento europeo, che dovrà probabilmente valutare le relazioni transatlantiche alla luce delle vostre risposte”.

 

Viviane Reding ed Eric Holder si incontreranno venerdì a Dublino e sicuramente lo scandalo Prism sarà tra i temi al centro delle discussioni, così come si preannuncia ‘caldo’ l’incontro tra Barack Obama e Angela Merkel, previsto per la prossima settimana (Leggi articolo Key4biz).

Programmi come Prism, sottolinea ancora Reding, potrebbero avere “conseguenze negative gravi per i diritti fondamentali dei cittadini europei”.

 

Il caso Prism riaccende inoltre i riflettori sulla revisione della direttiva europea per la protezione dei dati personali, nei confronti della quale, non a caso, si è avuta una forte pressione delle aziende americane, preoccupate per le limitazioni che Bruxelles andrebbe a imporre sulle loro attività.

 

La presa di posizione dell’esecutivo europeo arriva tra l’altro nel momento in cui oltreoceano l’American Civil Liberties Union (Aclu), una delle principali organizzazioni a difesa delle libertà civili degli Stati Uniti, ha presentato una denuncia contro il programma di monitoraggio attuato dalla National Security Agency. Il programma Prism, denuncia Aclu, viola il Primo e il Quarto emendamento della Costituzione – che garantiscono il diritto di associazione e di parola tutelano i cittadini da perquisizioni e sequestri ingiustificati.

Non a caso, nell’intervista esclusiva rilasciata al South China Morning Post, Edward Snowden afferma: “Non sono un eroe nè un traditore. Sono un americano”.

 

Queste le domande, come divulgate dal quotidiano britannico Guardian:

 

• Prism e altri programmi simili riguardano solo i dati di cittadini e residenti degli Stati Uniti, o anche – principalmente – di cittadini non statunitensi, compresi i cittadini dell’Unione europea?

• L’accesso, la raccolta e il trattamento dei dati sulla base di Prism e altri programmi… è limitato a casi specifici e individuali e, in tal caso, quali criteri vengono applicati?

• I dati vengono raccolti o elaborati in massa regolarmente o occasionalmente?

• La portata di questi programmi è limitata alla sicurezza nazionale, a operazioni di intelligence o è più ampia?

• Quali strumenti, giudiziari o amministrativi, sono a disposizione delle aziende negli Stati Uniti o nell’Unione europea per evitare l’accesso, la raccolta o il trattamento dei dati ai sensi del programma Prisma o di altri programmi?

• Quali strumenti sono a disposizione dei cittadini Ue che vogliono sapere se sono coinvolti in Prism o altri programmi simili e come si confrontano con quelli a disposizione dei cittadini statunitensi?

• Quali strumenti sono a disposizione dei cittadini o delle aziende Ue per opporsi all’accesso, alla raccolta o al trattamento dei loro dati personali ai sensi del programma Prism e come si confrontano con i diritti dei cittadini degli Stati Uniti?