Scorporo rete: Pitruzzella (Antitrust): ‘Parlamento vigili su parità d’accesso’

di Alessandra Talarico |

Il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonio Catricalà, ‘non è il migliore dei sistemi possibili ma darà i suoi frutti se fatto con certe caratteristiche’.

Italia


Dopo l’intervento di ieri del Commissario Agcom Antonio Preto, il tema dello scorporo della rete di accesso di Telecom Italia torna alla ribalta nelle parole del presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella che, nel corso dell’audizione in commissione Attività produttive del Senato, ha sottolineato che “…lo scorporo della rete Telecom non deve essere un espediente per evitare obblighi regolatori”.

Il via libera allo scorporo della rete è stato deciso da Telecom Italia dal cda lo scorso 30 maggio. Si tratta di un sentiero inesplorato, mai battuto da nessun altro operatore in Europa. Per questo, ha aggiunto Pitruzzella è necessario trovare il giusto modello per l’operazione, così da assicurare “uguaglianza di accesso e di input”, evitando  “che si ripetano le restrizioni del passato”.

L’audizione è stata pertanto occasione per sollecitare il Parlamento a seguire “con particolare attenzione” la questione dello spin-off “perchè sulle modalità dell’operazione si gioca una parte importante del futuro”.

 

Già la scorsa settimana, Pitruzzella aveva sottolineato la necessità di regole certe per garantire “un accesso alla rete a parità di condizioni a tutti gli operatori” e di un’azione complementare da parte di Agcom e Antitrust (leggi articolo Key4biz).

 

Il tema dello spin-off è molto ‘caldo’: i concorrenti di Telecom Italia temono ‘sconti regolamentari’, ma già ieri il Commissario Agcom Antonio Preto ha ricordato che se allentamenti ci saranno, questi saranno subordinati al raggiungimento di step “vincolati al raggiungimento dell’equivalence of input” (Leggi articolo Key4biz).

 

Non a caso sull’argomento è intervenuto anche il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonio Catricalà a margine di audizione alla Camera: “La rete – ha detto – è un bene nazionale di valore strategico” e lo scorporo “è uno di qui passaggi che in tutti i settori è ritenuto essenziale per lo sviluppo della concorrenza e delle liberalizzazioni e per l’intero sistema”, come è avvenuto per la rete del gas.

Certo, ha aggiunto Catricalà, “…non è il migliore dei sistemi possibili ma darà i suoi frutti se fatto con certe caratteristiche”.

La principale di queste caratteristiche “è l’effettiva neutralità della rete e la parità di accesso per tutti” ma occorre anche “un quadro regolatorio certo che definisca i rischi giuridici di chi investe”.

Per quanto concerne la governance della newco in cui confluirà la rete, Catricalà ha affermato che “…se la governance è fatta in un certo modo non c’è bisogno della golden share”.

Ieri, questo tema è stato al centro di un incrocio di dichiarazioni tra Marco Patuano e il presidente della CDP, Franco Bassanini: il primo ha ribadito che obiettivo di Telecom è di mantenere il controllo azionario, il secondo a stretto giro ha sottolineato che “…una governance che garantisca la parità di accesso non richiede per forza che Telecom non abbia la maggioranza effettiva: ma questo è possibile se chi decide sulle regole d’accesso e chi decide sugli investimenti è indipendente e terzo”.

 

Su questo tema, Catricalà ha concluso spiegando che saranno le  regole di mercato e lo statuto della CDP a definire a chi andrà il controllo. Noi, ha aggiunto, “siamo rispettosi del mercato”.