“L’economia digitale strumento per la crescita dell’Europa”, intervento video di Roberto Viola (Commissione Europea)

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Unione Europea


Roberto Viola

“L’agenda digitale europea è uno strumento di politica. È uno strumento fondamentale di crescita, sviluppo e lavoro per il cambiamento dell’Europa attraverso l’economia digitale”.

 

Inizia così l’intervento di Roberto Viola, Vice Direttore Generale Dg Connect della Commissione Europea, al recente evento Going Local Italia, che ha promosso l’avanzamento dell’Agenda Digitale e tenutosi presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea – Spazio Europa.

 

L’economia digitale trasforma i processi produttivi, migliora l’efficienza della PA, del sistema sanitario. In un periodo così complesso per il consolidamento fiscale di ciascuno stato membro, le tecnologie digitali contribuiscono al risparmio delle amministrazioni e garantiscono migliori servizi ai cittadini”, ha dichiarato Viola.

 

Nel corso della mattinata Viola ha presentato lo stato dell’Agenda Digitale in Europa e in Italia, ricordando come l’Agenda si componga di molteplici azioni e obiettivi. “Il primo obiettivo sono le infrastrutture. Ci auguriamo che nel 2020 la totalità degli europei possa beneficiare di una connessione a 30 Mbit/s”, ha auspicato Viola, che ha proseguito il suo discorso toccando il tema della banda larga. “Anche se a rilento per quanto riguarda l’Italia, in Europa stiamo progredendo in questi termini. Il quadro generale rivela come si stia progredendo molto a livello di servizi: di contro le infrastrutture sono ancora carenti”.

 

Ci sono anche alcune buone notizie per l’Italia: se l’obiettivo è mettere tutti i cittadini europei in Rete, “l’Italia è al di sopra della media europea. Nel nostro paese circa il 98% degli abitanti è connesso, seppure sia un dato legato alla rete in rame”.

 

In merito agli accessi a banda ultra larga, però, la situazione cambia molto: “L’Italia è all’ultimo posto in Europa. L’assenza del cavo è certamente penalizzante. La rete in rame, e marginalmente la fibra, ancora non sono in grado di offrire VDSL”.

 

Viola si è soffermato sulle offerte degli operatori italiani, che “forniscono quanto promettono” e sono sostanzialmente allineate alla media europea, garantendo il 60% della velocità effettiva che pubblicizzano.

 

Il Vice Direttore Dg Connect ha ricordato il problema specifico dell’analfabetismo digitale, in cui l’Italia è sopra la media europea (il 37% non ha mai utilizzato Internet; solo il 53% è un utente regolare): “il dato di quest’anno conferma la tendenza dello scorso anno”. Collegato a questo tema c’è quello dell’informatizzazione della PA: “il 100% dell’amministrazione italiana è su Internet, ma l’Italia è all’ultimo posto in Europa per quello che riguarda l’interazione elettronica con la PA.”

 

Relativamente al tema del lavoro, Viola ha detto che “Il settore ICT è l’unico dove il gap tra offerta e domanda di lavoro è positivo. L’industria italiana assorbe solo il 4% di lavoratori ICT.  Il problema risiede nel fatto che solo il 38% degli italiani ritiene di avere sufficienti skill per il settore. Va aumentata la formazione professionale in quest’ambito”.

 

Viola ha concluso il suo intervento ricordando la proposta regolamentare della Commissione e auspicando che questa contribuisca a un miglior clima in Europa: “Una delle 6 raccomandazioni formulate dalla UE è lo sviluppo di investimenti in banda larga. L’Europa vuole accelerare nella creazione del mercato unico interno. Per farlo è necessario che ci sia stabilità, grazie a una regolamentazione di lungo periodo che permetta di avere certezze”.