Zanonato, dal MiSE aiuti alle imprese del Sud attive nel digitale e nelle nuove tecnologie

di Raffaella Natale |

Le misure riguardano le imprese costituite da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione e le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa.

Italia


Flavio Zanonato

Nuovi aiuti da parte del Ministero dello Sviluppo economico per promuovere la nascita di nuove imprese nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le misure sono adottate in attuazione di una specifica azione prevista nel PON “Ricerca e competitività” FESR 2007-2013.

 

“Occorre realizzare i presupposti perché le imprese tornino a investire, a crescere e ad assumere“, ha detto ieri il Ministro Flavio Zanonato alle Commissioni Attività produttive di Camere e Senato, illustrando le principali linee di azione sulle quali intende orientare il lavoro del suo dicastero (Leggi Articolo Key4biz).

“Dovremo essere in grado di mettere le nostre imprese in condizione di competere ad armi pari con i concorrenti europei“, ha osservato Zanonato, indicando che la prima urgenza per le imprese riguarda certamente l’accesso al credito: riattivare rapidamente il circuito del credito è indispensabile per far ripartire gli investimenti e l’attività produttiva.

 

I problemi con cui sono costretti ogni giorno a fare i conti le imprese italiane hanno bisogno di rapida soluzione. I dati illustrati ieri dal Centro studio di Confindustria sono allarmanti: in quattro anni sono state chiuse 55 mila imprese (Leggi Articolo Key4biz).

A risentire maggiormente della crisi, le aree del Mezzogiorno dove alle difficoltà che da tempo riguardano queste regioni si sono aggiunte quelle più recenti legate alla congiuntura italiana e internazionale.

 

Ma se le imprese muoiono, come riparte l’economia del nostro Paese?

 

Tra le altre misure, quindi, Zanonato ha istituito un nuovo regime d’aiuti che prevede due tipologie d’intervento: aiuti in favore delle piccole imprese di nuova costituzione (Titolo II del decreto 6 marzo 2013); sostegno ai programmi di investimento effettuati da nuove imprese digitali e/o a contenuto tecnologico (Titolo III).

 

Il decreto 6 marzo 2013 è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. A breve verrà poi emanata una circolare che, oltre a indicare specifiche condizioni di ammissibilità alle agevolazioni e ulteriori elementi sui criteri e sull’iter di valutazione delle domande, stabilirà i termini per la presentazione, a partire dal prossimo mese di settembre, delle istanze da parte delle imprese.

 

Le risorse finanziarie disponibili sono costituite da 100 milioni di euro, rivenienti dal PON “Sviluppo imprenditoriale locale” FESR 2000-2006, per il primo intervento, riservato alle imprese con sede legale e operativa nelle aree di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia individuate nella Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale; 90 milioni di euro, a valere sul PON “Ricerca e competitività” FESR 2007-2013, per il secondo intervento, riservato alle imprese con sede legale e operativa nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

 

Per entrambi gli interventi, spiega una nota del MiSE, “i soggetti beneficiari sono le imprese di piccola dimensione costituite in forma societaria da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, nonché le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa“.

 

Nel caso degli aiuti in favore delle piccole imprese di nuova costituzione (Titolo II) l’agevolazione concedibile è rappresentata da un contributo, nel limite massimo di 200 mila euro, a parziale copertura dei costi sostenuti dall’impresa nei primi 4 anni, decorrenti dalla data di presentazione della domanda di agevolazione, connessi alla realizzazione di un piano di impresa finalizzato all’introduzione di nuove soluzioni organizzative o produttive e all’ampliamento del target di utenza del prodotto o servizio offerto.

 

I costi agevolabili sono quelli riferiti a interessi sui finanziamenti esterni concessi all’impresa; costi (spese di affitto, canoni di leasing e/o quote di ammortamento) relativi all’acquisto della disponibilità di impianti, macchinari e attrezzature tecnologici necessari all’attività di impresa; costi salariali relativi al nuovo personale dipendente assunto dall’impresa.

 

Per il sostegno ai programmi di investimento effettuati da nuove imprese operanti nell’economia digitale o a contenuto tecnologico, proposti da nuove imprese e finalizzati a valorizzare economicamente i risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (Titolo III) è previsto invece, nei limiti del regime de minimis (200.000 euro), un contributo in conto impianti, accompagnato da un servizio di tutoring tecnico-gestionale a sostegno della fase di avvio.

 

Sono ammissibili le seguenti spese: impianti, macchinari e attrezzature tecnologici; componenti hardware e software; brevetti e licenze; certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, purché direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche funzionali al progetto di investimento, nonché relativi interventi correttivi e adeguativi.