Tlc, mercato da 1.120 mld di euro. Idate: ‘Per crescere le telco devono collaborare con gli OTT’

di Alessandra Talarico |

Non c’è bisogno di ‘copiare’ i servizi e i prodotti offerti dagli OTT, ma invece bisognerebbe prendere ispirazione dai loro modelli di business, ha spiegato il responsabile dell’Internet business unit di Idate Vincent Bonneau.

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Telco Vs OTT

Internet mobile è la nuova miniera d’oro dell’economia del 21esimo secolo, ma gli operatori fanno fatica a trarne il giusto profitto: nonostante la crescita costante nell’uso degli smartphone, il fatturato delle telco è cresciuto nel 2012 solo del 2,7% a 1.120 miliardi di euro contro il +15% registrato invece dagli Over-the-top (Idate).

 

Come fare, quindi, per monetizzare i dati mobili?

La risposta, secondo il Ceo di Telefonica UK, Ronan Dunne sta nella combinazione tra Big data e reti mobili di nuova generazione.

Tutte le informazioni a disposizione degli operatori, secondo Dunne, potrebbero essere ‘mobilizzate’ per creare servizi su misura per i clienti. Per esempio, spiega, se una persone che deve prendere un volo resta imbottigliata nel traffico e non riesce ad arrivare in tempo in aeroporto, quella informazione può essere usata dalla compagnia aerea per rivendere il biglietto e prenotare il ritardatario su un altro volo.

 

“Tutti questi dati sono già a nostra disposizione, ma sono sconnessi e a questo si potrà rimediare col 4G”, ha affermato Dunne.

 

Non c’è bisogno quindi di ‘copiare’ i servizi e i prodotti offerti dagli OTT, ma invece bisognerebbe prendere ispirazione dai loro modelli di business, ha aggiunto il responsabile dell’Internet business unit di Idate Vincent Bonneau.

Secondo i dati dell’ultimo report annuale di Idate (Istituto dell’audiovisivo e delle telecomunicazioni in Europa), i servizi di telecomunicazione genereranno un fatturato di 1.250 miliardi di euro nel 2016, su un mercato complessivo dei servizi digitali che si attesterà a 3.660 miliardi di euro.

Per ottenere ricavi aggiuntivi, tuttavia, gli operatori dovrebbero però cercare di collaborare con le web company “e trasformarsi in piattaforme per terze parti, sfruttando in tal modo tutti i loro asset”.

“Ma devono farlo in fretta, altrimenti i grandi OTT procederanno per proprio conto”, consiglia Bonneau.