Riforma del diritto d’autore, il Consiglio Competitività si spacca

di Raffaella Natale |

Da un lato i Paesi che vogliono solo piccoli ‘ritocchi’, dall’altro i sostenitori di riforme più ampie, ma col mercato unico digitale si potrebbe generare un aumento del PIL di 500 mld di euro entro il 2020.

Unione Europea


Diritto d'autore

Il confronto a livello europeo sulla riforma del diritto d’autore è stato avviato questa settimana con la riunione del Consiglio Competitività a Bruxelles. E’ subito stata chiara, non che ce ne fosse bisogno, la posizione di Belgio e Francia, garanti delle legislazioni nazionali, contro quella di altri Paesi Ue che vorrebbero un approccio più liberale.

Lo scorso anno, il Commissario Ue per il Mercato interno Michel Barnier ha incaricato Antonio Vitorino di elaborare una serie di raccomandazioni sulla copia privata e il compenso per la riproduzione.

Presentate lo scorso gennaio, queste proposte invitano gli Stati membri a un’armonizzazione dei prelievi, ma anche a prevedere sostegni agli investimenti e agli sforzi creativi degli aventi diritti.

La questione dell’armonizzazione resta particolarmente delicata, visto che i Paesi della Ue seguono logiche differenti e leggi a volte divergenti.

 

La presentazione ufficiale del Rapporto di Vitorino, il 29 maggio, ha fatto emergere gli ‘attriti’ sul mercato unico e tra i player. Si stima che con l’eliminazione delle disparità esistenti tra gli Stati membri si potrebbe generare dal digitale un aumento del PIL di 500 miliardi di euro (+4%) entro il 2020.

I Paesi si sono divisi in due fronti: da un lato Francia e Belgio che vogliono solo le riforme strettamente indispensabili, preservando l’eccezione culturale; dall’altro, Irlanda, Regno Unito, ma anche Cipro, Lussemburgo, Malta e Spagna a favore delle riforme proposte dal Rapporto Vitorino. In mezzo, invece, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Romania che non hanno ancora una posizione precisa.

Tutti restano in attesa di conoscere il parere della Germania sul quale tutti potrebbero convergere.

 

Michel Barnier, dalla sua, ritiene che le raccomandazioni contenute nel Rapporto Vitorino rappresentino ‘un contributo essenziale’ a un argomento complesso e difficile.

“Il nostro obiettivo – ha spiegato Barnier – è di pervenire al buon funzionamento del mercato unico digitale e permettere alle nuove aziende di far crescere il modello e rispondere all’evoluzione delle preferenze dei consumatori”.

“Farò in modo – ha concluso il Commissario Ue – che le raccomandazioni di Vitorino siano considerate, nelle nuove misure, per tutto ciò che riguarda la copia privata e l’equo compenso”.