Telecom Italia: via libera dal Cda allo scorporo della rete. Proseguono le trattative per l’ingresso di CDP nella newco

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Nella nuova società confluiranno attività e risorse relative allo sviluppo e alla gestione della rete di accesso passiva, sia in rame sia in fibra, nonché alla componente attiva della fibra rappresentata da OLT (Optical Line Termination) e Cabinet.

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È stato approvato il progetto di societarizzazione della rete di accesso di Telecom Italia: lo ha reso noto l’azienda al termine del cda convocato oggi proprio per definire il percorso operativo di fattibilità per lo spin-off.

 

Nella nuova società confluiranno attività e risorse relative allo sviluppo e alla gestione della rete di accesso passiva, sia in rame sia in fibra, nonché alla componente attiva della fibra rappresentata da OLT (Optical Line Termination)  e Cabinet.

La newco, assicura Telecom Italia in una nota, “garantirà a tutti gli operatori (OLO e Telecom Italia) l’accesso alla rete fissa, applicando il modello di parità di trattamento denominato a livello europeo di “Equivalence of Input” (EoI)”.

I servizi offerti dalla nuova società a tutti gli operatori comprenderanno, tra l’altro, l’Unbundling del Local Loop (ULL) e il Virtual Unbundling Local Access (VULA) per le reti di nuova generazione basate su architetture FTTCab e FTTH.

 

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di dare mandato al management di adempiere alle formalità previste dall’articolo 50 ter del Codice delle Comunicazioni Elettroniche in materia di separazione volontaria da parte di una impresa verticalmente integrata.

In base a questo articolo, le imprese verticalmente integrate come Telecom Italia devono informare l’autorità nel caso in cui intendano trasferire i loro beni relativi alla rete di accesso o una parte di essi a un soggetto giuridico separato sotto controllo di terzi o istituire un’entità commerciale separata per fornire a tutti gli operatori al dettaglio prodotti di accesso pienamente equivalenti al fine di consentire all’autorità di valutarne l’effetto.

Telecom Italia informerà pertanto l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del progetto volontario di separazione della rete di accesso e aggiornerà l’AGCOM in merito ad eventuali cambiamenti del progetto che si dovessero rendere necessari, anche alla luce delle risultanze che emergeranno dalla valutazione dell’Autorità sulla portata della modifica o revoca dei vigenti obblighi regolamentari.

 

“Il Consiglio di amministrazione ha altresì ribadito il mandato al management – già formalizzato il 6 Dicembre 2012 – affinché proseguano i contatti in corso con la Cassa Depositi e Prestiti per un eventuale suo ingresso nel capitale della società della rete di accesso”, conclude la nota.

 

Soddisfazione è stata espressa dall’Associazione Asati, che raggruppa i piccoli azionisti di Telecom Italia e secondo cui “con la separazione della rete di accesso e con la stabilizzazione del quadro regolamentare si creeranno i presupposti per eventuali nuovi ingressi nella newco da parte di CDP e per il conferimento di assets, quali quelli di Metroweb e Infratel”.
La decisione sulla separazione della rete dovrà però essere anche occasione – secondo Asati – di portare avanti “…un processo di efficientamento delle strutture commerciali e tecniche che rimarranno in capo alla Telecom Italia non scorporata, responsabili del business domestico ed oggi in difficoltà, proprio per recuperare quella competitività che il mercato richiede. Questo anche per salvaguardare gli interessi complessivi di tutti gli azionisti di TI, e soprattutto delle minorities e dei dipendenti della Societa’ che oggi sono 50.000”.(A.T.)