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Google: il Wi-Fi arriva dal dirigibile. Prove tecniche’ per connettere al web un altro miliardo di persone

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Maggiore sarà il numero di persone che possono connettersi a internet, più alte le possibilità che queste usino i suoi servizi: questo l’obiettivo di Google, che sta lavorando, secondo il Wall Street Journal, allo sviluppo di diverse reti Wi-Fi nei mercati emergenti, dall’Africa all’Asia.

Progetti che permetteranno a oltre un miliardo di persone di connettersi al web, a tutto vantaggio – anche – di Google e dei suoi servizi.

Per agevolare l’accesso a internet di questa nuova ondata di utenti, il gruppo di Mountain View avrebbe avviato discussioni con diversi governi, tra cui quello del Sud Africa e del Kenya. Con questi due paesi, le discussioni mirano anche a ottenere un cambio della normativa per poter usare le frequenze finora riservate ai servizi televisivi.

 

Per trasmettere i segnali in aree molto estese e prive di infrastrutture di rete fissa, pare anche che Google stia preparando una ‘flotta’ di palloni aerostatici e dirigibili e una rete satellitare.

Un modello ibrido, insomma, che comprende le cosiddette piattaforme ad alta quota, i white spaces e le connessioni satellitari così da non trovarsi impreparati di fronte alle peculiarità dei diversi mercati in cui Google intende operare.

 

Secondo quanto riportato dal WSJ, Google punta anche a stringere accordi con operatori e fornitori di infrastrutture locali così da creare un ecosistema di nuovi microprocessori e smartphone low-cost basati, ovviamente sul suo sistema operativo mobile Android.

 

Ricordiamo che negli Usa, in Kansas, la società ha realizzato una propria rete in fibra ottica e pensa di fare la stessa cosa in Missouri, Texas e Utah. A metà 2011, inoltre, Google aveva tentato di acquistare le frequenze di Clearwire, salvo poi concentrarsi sull’acquisizione di Motorola Mobility.

Lo scorso anno avrebbe avviato trattative con la Tv satellitare Dish Network per una partnership volta a offrire servizi wireless e ha investito nella startup O3b Networks che quest’anno dovrebbe lanciare dei satelliti che trasmetteranno i segnali per abilitare i servizi telecom in aree remote del pianeta.

 

Google, insomma, ambisce a diventare un operatore verticale, avendo compreso – come ha spiegato David Callisch di Ruckus Wireless – che i suoi remunerativi servizi “sono inestricabilmente legati alle infrastrutture”.

La prossima settimana, insieme al ‘rivale’ Microsoft, Google ha organizzato una conferenza di due giorni a Dakar per discutere le questioni regolamentari inerenti l’utilizzo delle frequenze e la loro apertura – dove non sia ancora previsto – per i servizi di telecomunicazione.

 

 

 

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