Cybersicurezza: se la spia viene dal freddo…del frigorifero

di Alessandra Talarico |

L’escalation di attacchi alle reti strategiche di aziende e governi, non va sottovalutata, anzi: per gli Usa, ‘il peggio deve ancora venire’ e arriverà quando anche gli oggetti saranno connessi in rete.

Stati Uniti


Keith Alexander

Di cyberattacchi su larga scala se ne sono registrati già diversi in tutto il mondo sia contro infrastrutture governative strategiche che contro i sistemi informatici di importanti aziende e media – da quello che interessò l’Estonia nel 2007 a quello che ha colpito i pc di 30 mila dipendenti del gigante petrolifero Saudi Aramco, fino alle più recenti incursioni del ‘Syrian Electronic Army’ (Leggi articolo Key4biz) – ma, secondo gli Usa, il peggio deve ancora venire.

Ne sono convinti sia il direttore dell’Agenzia per la sicurezza nazionale, Keith Alexander, che il Segretario della Sicurezza interna Janet Napolitano.

Intervenendo a un summit sulla cybersicurezza organizzato da Reuters, Alexander non ha nascosto il timore di un’escalation dei cyberattacchi contro gli Usa, “volti a perturbare o anche a distruggere”.

 

Tutto quello che di molto grave è successo finora – dagli innumerevoli casi di furto d’identità alla ‘rapina’ internazionale che ha permesso di derubare 45 milioni di dollari alle banche di 26 paesi (Leggi articolo Key4biz) – potrebbe essere presto derubricato a ‘bazzecola’, in confronto a quello che potrebbe accadere, ad esempio, se i criminali di nuova generazione decidessero di mandare in panne il sistema elettrico di una grande città.

Quello che inquieta, Janet Napolitano è “il ‘noto ignoto’: per esempio – ha detto – non conosciamo l’identità dell’insieme dei nostri avversari che tentano di commettere crimini o di agire sulle nostre reti informatiche e siamo consapevoli che siamo in grado di gestire solo ciò che conosciamo”.

 

Anche il contrammiraglio William Leigher, responsabile della sicurezza delle reti informatiche della Marina militare Usa, ha sottolineato che il compito che più monopolizza la sua attenzione è quello di “garantire che i nostri sistemi di difesi siano all’altezza delle minacce”.

 

Il settore militare è senza dubbio quello più bersagliato e Leigher ha spiegato che la rete della US Navy subisce ogni giorno diverse migliaia di tentativi di intrusione.

Un’escalation incessante e sempre più preoccupante che gli Usa addebitano alla malevolenza di potenze straniere come la Cina, l’Iran e la Russia.

 

“Sempre più Stati risultano implicati in cyberattacchi concepiti per distruggere parti dell’economia americana e questa tendenza è molto, molto inquietante”, ha affermato Mike Rogers, presidente della Commissione intelligence del Congresso Usa.

“La ferocia degli attacchi aumenta e questo è un aspetto che va gestito immediatamente”, ha aggiunto.

 

E il pericolo arriverà presto anche dai comuni elettrodomestici, visto che ci si avvia verso l’era dell’internet degli oggetti.

“Molto presto anche il frigorifero potrà essere usato come vettore d’attacco, perchè tutto sarà connesso in rete”, ha avvisato Michael Daniel, coordinatore delle politiche sulla cybersicurezza della Casa Bianca.