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Salone di Torino: il mercato del libro ‘salvato dai ragazzini’, gli unici a leggere

Italia


Un mercato ancora in crisi è quello di cui si parla al Salone del Libro di Torino (16-20 maggio) che però vede uno spiraglio di luce, i bambini.

I libri per i più piccini “salvano”, infatti, il settore in questo primo scorcio del 2013. E’ quello che emerge dall’indagine Nielsen presentata stamattina al convegno “Scene di paesaggio all’uscita dal tunnel. Editori e canali di vendita con lo sguardo puntato al di là della crisi”, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) nell’ambito del Salone di Torino.

 

Marco Polillo, presidente AIE, ha commentato: “All’interno di un quadro certamente negativo, aggrappiamoci al dato in controtendenza che ci arriva dal settore dei libri per ragazzi. Lo si può anche leggere come un primo risultato positivo delle tante iniziative come ‘Amo chi legge…e gli regalo un libro’ o ‘Nati per leggere’, che hanno in questi anni posto al centro degli investimenti sulla lettura queste fasce d’età. E soprattutto ci auguriamo che questi nuovi “lettori”, che si avvicinano al libro fin dalla tenera età, riescano a mantenere quel rapporto anche per gli anni a venire, invertendo quell’avvilente dato che contraddistingue il nostro Paese, che vede ancora più della metà della popolazione totalmente estranea al libro”.

 

E l’invito a leggere di più è arrivato ieri anche dal Presidente Giorgio Napolitano che ha inviato il suo videomessaggio di saluto all’apertura del Salone di Torino.

“Sono meno della metà gli italiani che leggono almeno un libro l’anno al di fuori dei loro doveri di studio o di lavoro”, e questa è “una debolezza di fondo della nostra realtà culturale“, ha commentato con rammarico il Presidente.

L’augurio di Napolitano è “che la dovuta attenzione mediatica sul Salone costituisca uno stimolo per applicarci a contrastare un fenomeno tanto negativo”.

 

Il ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, inaugurando il Salone del Libro, ha promesso: “Mi batterò per trovare i soldi“, sebbene il ministero “abbia risorse bassissime“.

 “Vi assicuro  – ha aggiunto  – che è il mio impegno e lo farò con passione. Questo deve cambiare perchè ne ha bisogno il paese. Io lo vedo in bianco e nero, vorrei che tornasse ad essere a colori, vorrei ridare speranza ai giovani”.

Per il ministro Bray, “una cosa che non abbiamo saputo fare in questi anni rispetto alla cultura è stato quella di ascoltare il grido di allarme, che arrivava da tutti coloro che lavorano nel mondo del cinema e dell’editoria. Un grido di dolore – ha concluso – perché la produzione è di altissima qualità ma noi non abbiamo saputo dare risposte, anzi”.

 

Dai dati presentati stamani da Nielsen emerge un boom dell’editoria per ragazzi, unico segmento positivo in questi primi 4 mesi dell’anno (+4% a valore nei canali trade, +6% a volume), in un arco di mesi in cui il mercato nel suo complesso fa segnare un -4,4% a valore e un -0,7% a copie. Ed è proprio questa la seconda vera novità targata 2013: il mercato resta sostanzialmente stabile in termine di copie mentre diminuisce il giro d’affari. Cresce insomma il peso del paperback, sono in “caduta libera” i prezzi dei libri e ci si confronta con un lettore e cliente che sceglie titoli nelle fasce basse di prezzo.

 

Il mercato del libro ha chiuso il 2012, segnando un -7,8% a valore e un -7% a copie il settore nei canali trade (librerie, online, GDO). In particolare, ha risentito meno della crisi il settore della fiction (-3.6%), seguito dalla editoria per ragazzi (con un -6.2%) . Resta in sofferenza la non fiction.

Nei primi quattro mesi del 2013, nei canali trade, si sono venduti oltre 27.800.000 copie libri, poco meno rispetto all’anno precedente (erano 28.015.000). Significativa è, però, la differenza di fatturato: 346milioni di euro in questo primo quadrimestre del 2013, contro i 362milioni di euro del corrispondente periodo del 2012.

Per quanto riguarda i canali, nel 2013 risulta in crescita l’online, il primo posto in cui si comprano i libri sono le catene, stabile la GDO. E’ l’online a segnare la maggiore crescita fra i canali di vendita del libro nel 2013, passando dal 5,5% del 2012 al 6,3% del 2013 (escluso Amazon). Una crescita sia a copie che a valore. Cresce la quota di mercato coperta dalle librerie di catena (dal 41,5% al 42,2% del 2013). La grande distribuzione organizzata (GDO) cresce in termini di copie acquistate, ma resta stabile a valore.

 

I dati evidenziano, invece, chiaramente una sofferenza per le librerie indipendenti, che riducono ancora la loro quota di mercato: dal 37,1% del 2012 al 35,6% di quest’anno (confronto tra i primi quadrimestri).

I settori nel 2013: positivi solo i ragazzi. In particolare, è proprio la fascia dei più piccoli (cioè quella delle giovani famiglie che stanno investendo sul futuro dei propri figli), quella da zero a cinque anni, a far crescere il segmento. Perde invece il -10,7% a valore la non fiction pratica (guide cucina, viaggi, lifestyle, ecc.), perde il -8,7% la non fiction specialistica (testi di management, computer, professionale, ecc.). Più contenuto il calo per fiction (-3,7%) e non fiction generale (saggistica, -1,9%).

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