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Agenda digitale, Zanonato: ‘Competenze a un unico Ministero per non rallentare le procedure’

Italia


Si riapre finalmente in Parlamento la discussione e il confronto sull’Agenda digitale italiana e il suo futuro. Oggi il Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha risposto al questione time a una serie d’interrogazioni che riguardano l’attività del suo dicastero in merito ai processi digitalizzazione avviati col Decreto Crescita 2.0 e all’Agenzia per l’Italia digitale.

 

“L’agenda digitale – ha risposto Zanonato all’interrogazione di Antonio Palmieri (Pdl) – è stata definita da un insieme di norme introdotte dai decreti-legge n. 83 e n. 179 del 2012. I predetti decreti hanno previsto l’emanazione di trentotto decreti attuativi che investono le competenze di diversi Ministeri interessati. Il Ministero dello sviluppo economico è coinvolto in dieci di questi decreti, due hanno completato il loro iter e sono in vigore. Il regolamento per l’individuazione degli interventi a carico degli operatori di telecomunicazioni per evitare interferenze è stato approvato dal Consiglio di Stato ed è imminente l’attuazione. Lo statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale è stato definito e poi ritirato dall’ufficio bilancio non competente cui era stato inviato per errore come ho spiegato, ma è già stato di nuovo trasmesso per la registrazione e dovrebbe essere adottato a pochissimo”.

 

Il Ministro ha aggiunto “Restano, per quel che riguarda il mio Ministero, sei decreti attuativi, per i quali l’iter è ancora in corso, che m’impegno a far emanare nel tempo più breve possibile. Due si riferiscono a interventi di rimodulazione delle strutture e delle dotazioni del Ministero, anche con riferimento al personale coinvolto. Gli altri quattro richiedono un concerto tra diversi Ministeri, ma sono relativi ad aspetti attuativi specifici dell’agenda digitale: riguardano le modalità per agevolare i pagamenti con moneta elettronica e specifiche tecniche delle operazioni di scavo delle infrastrutture”.

Stiamo lavorando ancora – ha detto Zanonato – sull’adozione di un accordo quadro di collaborazione con la BEI e la Cassa depositi e prestiti e altri investitori istituzionali per il finanziamento dei grandi progetti di sistema collegati con l’agenda digitale”.

 

Il Ministro ha concluso con una considerazione: “E’ importante che l’Agenda digitale faccia riferimento ad un unico soggetto, ad un unico Ministero, perché in una situazione in cui esistono le competenze incrociate è inevitabile che si sovrappongano competenze e una serie di procedure, con il rischio anche di grossi ritardi”.

 

Una risposta che ha lasciato confuso Palmieri che ha replicato: “Mi sembra di capire che lei in qualche modo, per così dire, contesti l’impostazione che il Governo Letta sembrava aver dato rispetto al tema dell’agenda digitale, cioè la scelta di non avere una figura unica delegata al tema … mentre lei adesso richiama la necessità di una figura unificante che abbia la guida politica di questo“.

Palmieri ha osservato: “Mi sembra di capire che a breve dovremo aspettarci la nomina di un responsabile politico unico su questa materia”.

  

Sui decreti attuativi ancora mancanti il deputato del Pdl, che ha presentato un’interrogazione a firma anche di Deborah Bergamini (Pdl) e Simone Baldelli (Pdl), ha invitato “a far presto e bene … non stiamo parlando più del futuro, ma qui stiamo parlando del presente del nostro Paese che, a differenza del paradiso, non può più attendere”.

Palmieri ha poi invitato Zanonato ad aggiungere due temi ai tanti che sono sul tappeto: il primo è il tema dell’eCommerce, il secondo quello di educare le nostre aziende ad un uso corretto dell’economia digitale e dell’Internet.

 

Dell’urgenza di completare l’Agenda digitale e passare alla sua fattiva applicazione ha parlato anche Enza Bruno Bossio, membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati.

Si parla da troppo tempo dell’Agenzia per l’Italia digitale e si fa molto poco per renderla operativa liberandola dai lacci che la immobilizzano da troppi mesi – ha dichiarato Enza Bruno Bossio – Il Paese ha bisogno del digitale, ne ha bisogno la Pubblica Amministrazione che ha arretratezze uniche in Europa, ne hanno bisogno le nostre imprese innovative assieme a tutte le altre aziende che devono essere competitive sui mercati, ne hanno bisogno primi fra tutti i cittadini, cui devono essere indirizzati i servizi avanzati che rendono la vita più semplice e aiutano a risolvere i piccoli e grandi problemi quotidiani”.

“L’Agenzia digitale ha poi subito anche lo stallo della politica in tutta la fase del dopo le elezioni – ha concluso Enza Bruno Bossio – Ora occorre ripartire senza perdere altro tempo, ricomponendo l’eccessiva frammentazione delle competenze sulla costruzione dell’economia digitale sotto il controllo di un unico soggetto-guida, come accade in tutta Europa”.

 

Tornando al question time, riguardo all’interrogazione posta da Danilo Toninelli (M5s) che lamentava le procedure di nomina del direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, Agostino Ragosa, il Ministro ha risposto che il MIUR ha raccolto 239 candidature, corredate dei relativi curricula. “Non risulta – ha aggiunto – che sia stato frapposto alcun ostacolo ad istanza di accesso all’elenco dei candidati ed ai curricula, ossia tutti li potevano vedere. Alla luce di un primo esame delle candidature pervenute, è stato concordato tra il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri concertanti di svolgere un ulteriore approfondimento attraverso colloqui conoscitivi individuali con una rosa più ristretta di candidati. Nell’ambito di tale rosa è stato scelto l’ingegner Agostino Ragosa in considerazione della conoscenza del settore e delle esperienze maturate”.

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