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Rai, lettera a Zavoli: ‘Il nuovo Contratto di servizio continui sulla nuova linea promossa dall’Appello Donne e Media’

Italia


Prosegue la campagna Donne e Media e, in vista della riunione per il rinnovo del Contratto di Servizio Pubblico fissata domani, la promotrice Gabriella Cims ha deciso d’inviare al presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, Sergio Zavoli, al governo e ai dirigenti Rai per confermare la nuova linea editoriale promossa dall’Appello.

 

La Cims è convinta che “Solo attraverso un rinnovato approccio culturale, fortemente guidato dai media, sarà possibile contrastare l’insopportabile prezzo di violenza e morte subito dalle donne nella nostra società“.

La promotrice dell’Appello Donne e Media ha sottolineato come “attraverso la campagna web lanciata da key4biz, l’adesione all’Appello di migliaia di persone e associazioni, ha reso possibile la riforma del Contratto di Servizio Rai-Governo”.

 

Domani si terrà la riunione della commissione paritetica Rai-Governo che nelle prossime settimane dovrà approvare il nuovo Contratto di Servizio Pubblico 2013-1015, in cui le parti, per legge (DL n. 177, 31/07/2005), indicano i “doveri” dell’azienda Rai in quanto concessionaria del servizio televisivo pubblico.

Il precedente Contratto, scaduto a dicembre, contiene i 13 articoli promossi dall’Appello Donne e Media lanciato a novembre 2009 da Gabriella Cims, cui hanno aderito migliaia di persone e associazioni attraverso la campagna online lanciata da key4biz.

 

La Cims, con questa lettera, intende sottolineare la propria speranza che ci sia “una conferma integrale dei medesimi articoli che stanno impegnando la Rai sulla nuova linea editoriale per una rappresentazione non stereotipata delle donne e rispettosa della loro dignità”.

 

“…E’ evidente – si legge nella missiva – che per avviare un nuovo corso culturale, non sarà importante tanto cosa si elimina dai palinsesti, ma quanto di innovativo verrà immesso nelle strade convergenti delle tecnologie mediali. Poiché la convergenza amplifica all’ennesima potenza il contenuto mediale a prescindere dalla tecnologia, quanto più plurale e non riduttiva sarà la galleria di “modelli femminili di riferimento” che sapremo offrire all’immaginario collettivo tanto più rapidamente saremo in grado di voltare pagina…”.

 

La Cims scrive ancora “…Per questo, in attuazione degli articoli in vigore, abbiamo chiesto a Rai la sperimentazione di una serie di puntate sul “Talento delle donne”, con una redazione che fosse anche un tavolo di confronto in grado di coinvolgere le ampie rappresentanze delle risorse professionali che hanno sostenuto l’Appello, attive su tutto il territorio nazionale…”.

 

Il 7 marzo scorso il management Rai e il governo “si dettero la mano annunciando pubblicamente l’imminente programmazione delle puntate sul Talento delle donne“.

 

“…Troppo lunga è l’attesa di questo importante segnale nel mentre si moltiplicano le notizie dei “femminicidi” più efferati. Nel mentre la subcultura strisciante e un po’ medievale segue il suo corso, con le ultime inaccettabili minacce alla Presidente della Camera dei Deputati, la terza carica dello Stato. La risposta di un rinnovato corso culturale deve essere avviata quanto prima. La tivù pubblica ha una responsabilità in più nel saper segnare il passo anche per gli altri soggetti cui si rivolgono le riforme dell’Appello…”.

 

“…Le chiediamo vivamente – conclude la Cims rivolgendosi a Zavoli – di non disperdere quanto fino ad oggi conseguito, intanto preservando la conferma integrale dei 13 articoli nel nuovo Contratto di Servizio 2013-2015 che dovrà a breve essere approvato, poiché solo nel loro insieme e non in eventuali mortificanti sintesi essi possono continuare a rappresentare quella nuova linea editoriale già evocata dall’azienda. Su entrambi i fronti, siamo certi che non mancherà il Suo convinto sostegno”.

 

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