YouTube alla svolta: in arrivo i primi canali in abbonamento

di Alessandra Talarico |

Secondo il Financial Times, le trattative con le emittenti televisive, in corso ormai da diversi mesi, sarebbero ormai nelle fasi conclusive: il servizio permetterà di offrire nuovi contenuti e di aggiungere nuove entrate ai ricavi pubblicitari.

Mondo


YouTube

Potrebbero essere lanciati già alla fine di questa settimana i nuovi canali a pagamento di YouTube: il progetto prevede una cinquantina di canali tematici, attraverso i quali diverse emittenti televisive offriranno serie Tv o film, dietro pagamento di un abbonamento a partire da 1,99 dollari al mese.

Secondo il Financial Times, che cita fonti vicine all’azienda, le trattative con le emittenti televisive, in corso ormai da diversi mesi, sarebbero ormai nelle fasi conclusive: il sito potrà così offrire un’ampia gamma di nuovi contenuti e aggiungere nuove entrate ai ricavi pubblicitari.

 

Si tratta di una vera e propria svolta per il sito di videosharing di proprietà di Google, i cui introiti sono finora legati alla pubblicità.

Un segmento in crescita, quello dell’advertising digitale: solo negli Usa, secondo le stime di eMarketer, la pubblicità digitale vale 42 miliardi di dollari e il video online continua ad aumentare la sua quota, con una percentuale delle spese complessive pari al 15%.

Una torta di cui YouTube si accaparra la fetta più importante: l’analista Brian Wieser di Pivotal Research ha stimato che lo scorso anno YouTube ha generato 1,3 miliardi di dollari in video advertising lo scorso anno, oltre ai proventi per diverse centinaia di milioni di dollari, generati dalla ricerca e dai banner pubblicitari sul sito.

Le prospettive di crescita sono importanti: secondo Bernstein Research i ricavi potrebbero crescere già quest’anno a 2 miliardi e salire a 15 miliardi nei prossimi anni, raggiungendo quelli di emittenti come Viacom e CBS.

 

YouTube – disponibile attualmente in 25 paesi e 43 lingue – è stato lanciato nel 2005, un anno dopo Facebook, proponendosi come una piattaforma per dare a chiunque la possibilità di caricare e distribuire video su internet e aprendo la strada al fenomeno dei contenuti user-generated e del video streaming.

Per dare un’idea della popolarità del sito, basti pensare che una persona su due tra quelle che navigano in rete, il 15% della popolazione mondiale, visita YouTube almeno una volta al mese. Secondo il sito IACP, ogni minuto vengono caricate sul sito 48 ore di video; ogni mese gli utenti guardano 4 miliardi di ore di video; oltre 500 tweet al minuto contengono un link a un video su YouTube mentre gli utenti Facebook guardano ogni giorno video corrispondenti in termini di tempo a 150 anni. Per guardare tutti i video postati su YouTube (al 2010) una persona dovrebbe vivere approssimativamente 1.000 anni. Nel 2007, il sito ha usato la stessa larghezza di banda che bastava a tutto internet nel 2000.

 

Solo il 10% dei video, però, genera un guadagno per il sito e da qui la necessità di trovare nuove fonti di reddito per ‘monetizzare’ questa popolarità.

Tra i partner del sito ci sono già Howcast, World Wrestling Entertainment, The Onion e Machinima ma non è chiaro quali di questi canali aderiranno al nuovo progetto.

Time Warner, The Chernin Group, Bertelsmann, Discovery Communications e Comcast hanno tutti investito in aziende che creano o aggregano contenuti sulla piattaforma.