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Cinema, nuove regole sugli aiuti di Stato. La Ue lancia consultazione

Unione Europea


La Commissione Ue ha lanciato la terza e ultima consultazione pubblica riguardante la revisione dei criteri di valutazione degli aiuti di Stato alle opere cinematografiche e audiovisive negli Stati membri.

Le parti interessate sono invitate a inviare le loro osservazioni entro il 28 maggio 2013. La proposta di Comunicazione, che raccoglie le modifiche, dovrebbe essere adottata in via definitiva il prossimo luglio.

Ogni anno, i Paesi Ue dirottano almeno 3 miliardi di euro sul settore cinematografico: 2 miliardi in sovvenzioni e prestiti a tasso ridotto e 1 miliardo in incentivi fiscali. Quasi l’80% di questi aiuti va alla produzione cinematografica. Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna sono i Paesi che offrono maggiori aiuti all’industria.           

 

Joaquin Almunia, vicepresidente e Commissario Ue alla Concorrenza, ha dichiarato: “Questo progetto punta alla revisione delle regole per favorire la ripresa del settore audiovisivo, permettendogli di produrre film che il pubblico europeo apprezzerà”.

Le nuove regole, ha detto ancora Almunia, incoraggeranno “la produzione e la diversità culturale per tutti nell’Unione e favoriranno un cinema autenticamente europeo, permettendo alle produzioni transfrontaliere d’essere realizzate più facilmente”.

“Questo nuovo progetto – ha concluso Almunia – tenta anche di conciliare i differenti punti di vista espressi dagli Stati membri sulle regole necessarie a livello Ue”.

 

La proposta di Comunicazione, pubblicata oggi, prende in considerazione i contributi che la Commissione ha ricevuto sull’originale progetto pubblicato nel marzo 2012.

Le regole in questione ampliano il campo delle attività coperte con la Comunicazione al fine di comprendervi tutte le fasi di un’opera audiovisiva, dalla sua nascita alla distribuzione al pubblico. Le regole attuali (adottate nel 2001) si applicano unicamente agli incentivi alla produzione.

 

La Commissione propone di continuare a permettere agli Stati membri d’imporre gli obblighi di spese territoriali fino all’80% del budget globale per la produzione di un film.

Per contro, i limiti posti alla provenienza di beni e servizi, incompatibili con i principi fondamentali del mercato unico, sono esplicitamente vietati. Rispetto alle regole precedenti adottate nel 2001, le nuove norme proposte assicurerebbero anche la proporzionalità degli obblighi territoriali con gli aiuti garantiti, considerando le caratteristiche particolari degli incentivi fiscali.

 

Per maggiori informazioni:

Proposta di Comunicazione sul cinema e altre informazioni sulla consultazione pubblica

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